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Economia Chivasso

Quando il lavoro è un punto interrogativo. Le storie di Wagon Lits, De Tomaso e Cfp

Manifestazioni, assemblee e gesti per attirare l'attenzione. Tutto questo si unisce a presidi perenni per poter avere una risposta circa il proprio futuro. E' quello che accomuna i lavoratori (o ex) di Wagon Lits, De Tomaso e Cfp

I lavoratori di molte aziende sono in presidio permanente in Torino e provincia per la perdita del lavoro o per un futuro sempre più incerto. Gli ultimi in ordine cronologico sono nove lavoratori licenziati dalla cooperativa Cfp, in presidio permanente dal 27 aprile scorso. Questa mattina, intorno alle 4, i nove ex dipendenti si sono incatenati ai cancelli di Seta, l'azienda di raccolta rifiuti che non ha rinnovato l'appalto per l'esternalizzazione dei servizi di raccolta in nove Comuni della zona di Chivasso.

WAGON LITS - Le proteste quotidiane le hanno iniziate gli ex dipendenti della Wagon Lits, la ditta francese che per anni si è occupata dei vagoni letto di Trenitalia. I tagli e le decisioni dell'azienda del trasporto ferroviario nazionale hanno costretto oltre 500 lavoratori a stare a casa. Le proteste si sono fatte più frequenti a partite da ottobre 2011, quando a Porta Nuova un gruppo di lavoratori ha accolto l'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, con slogan e striscioni. Il gesto più eclatante è stato quello dell'occupazione del grattacielo in costruzione della Intesa Sanpaolo in zona Cit Turin. Da oltre quattro mesi la loro lotta continua all'interno della stazione di Porta Nuova, dove hanno messo le tende e ogni giorno informano i vittadini sulla loro condizione promuovendo una raccolta firme. Il loro caso non è ancora stato risolto.

Wagon Lits: lavoratori consegnano firme raccolte al sindaco Fassino © TM News Infophoto

Raccolta firme Wagon Lits a Porta Nuova / Foto Abbattista



DE TOMASO - La questione De Tomaso ha inizio più di un anno fa. Stipendi in ritardo, poi cassaintegrazione e infine tante voci di corridoio tese a salvare i quasi 1.000 operai della società. Dopo mesi e mesi di proteste, di assemblee e di incontri con diversi politici, i lavoratori si ritrovano ancora con un pugno di mosche in mano. Proprio di stamattina è la notizia che la famiglia Rossignolo ha chiesto l'ammissione alla procedura di concordato preventivo della De Tomaso. L'obiettivo è cercare un accordo con i creditori per evitare il fallimento. Tutto questo a poche settimane dalla speranza più grande, quella di poter tornare a lavorare nella sede di Grugliasco grazie all'entrata nel gruppo di un nuovo socio cinese, ipotesi svanita al momento delle firme. Le ultime vicende parlano di un accordo firmato dai sindacati affinché i lavoratori percepiscano la cassaintegrazione straordinaria per crisi fino a dicembre.

Presidio lavoratori De Tomaso a casa Rossignolo

Protesta dei lavoratori della De Tomaso

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