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Juventus, crisi (bianco) nera: tifosi contro Allegri (che non viene esonerato), squadra in ritiro e Di Maria ko

E sabato c'è il derby contro il Toro

La sconfitta 2-0 di ieri sera, martedì 11 ottobre 2022 ad Haifa, contro il Maccabi, è praticamente il punto più basso di tutta l'era Andrea Agnelli, presidente della Juventus dal 2010.

Una stagione che doveva essere foriera di successi. Con il sogno Champions nell'anno dei 100 anni della famiglia Agnelli alla guida della società, il ritorno di Pogba, l'arrivo di Di Maria. E invece, dopo ieri sera, i bianconeri devono fare i conti con una quasi certa eliminazione dalla Champions ad ottobre; con i 10 punti di ritardo dall'attuale capolista, il Napoli; da una crisi di gioco, di identità e di risultati; da una tifoseria che invoca un cambio in panchia ed una società che, invece, per mille ragioni - per lo più economiche - continua a ribadire piena fiducia in Allegri. 

E dopo l'ennesimo infortunio muscolare di Di Maria, che fino a oggi è stato più fuori a curarsi che dentro il rettangolo verde a giocare - anche se quando lo ha fatto, al netto di Monza, è stato quasi sempre uno dei migliori in campo - la Juventus è in ritiro alla Continassa, per preparare al meglio la gara di campionato di sabato 15 ottobre 2022, ovvero il Derby contro il Toro. 

Per Agnelli, quella di ieri non è stata l'ultima gara di Allegri in panchina, nonostante abbia ammesso, durante le interviste post gara, come "ci sia da vergognarsi. Non è colpa di Allegri se non vinciamo un tackle. Dobbiamo solo chiedere scusa ai tifosi e rimboccarci le maniche per tornare a vincere e tornare ad essere protagonisti. Si vince e si perde tutti assieme, nessuno escluso. Ora tutti compatti fino al termine della stagione, poi si tireranno le somme. Non penso ad un cambio di allenatore", ha detto ai microfoni di Sky. 

Eppure da ieri sera, sui social, è in tendenza l'hashtag #allegriout, proprio come prima delle due vittorie consecutive con Bologna e Maccabi. E questo nonostante l'amministratore delegato bianconero, Maurizio Arrivabene, abbia anche lui spiegato come "non vi sia un solo colpevole. Ho piena fiducia in Allegri". Ma tutto fa pensare che il cambio in panchina possa essere solamente rimandato. Più a fine stagione che non a novembre durante la pausa mondiale: la Juventus avrà tantissimi giocatori in partenza per il Qatar. Un nuovo mister avrebbe decisamente difficoltà nel far assimilare schemi e dare vita ad una nuova preparazione atletica, visto che la Juventus accusa anche una flessione già dopo la mezz'ora del primo tempo.

Le voci di uno spogliatoio spaccato fra "pro" e "contro" il mister livornese sono, per ora, delle voci non confermate. Quello che è emerso durante la gara di Haifa è che la Juve abbia un crollo in caso di gol subito. Incapace a creare gioco, azioni pericolose ed è facilmente perforabile in fase difensiva. Dove Bonucci non fa più il Bonucci, Bremer nella difesa "a quattro" è un lontano parente di quello ammirato ai tempi del Toro. E, se si analizza anche centrocampo e attacco, Paredes sta facendo il "compitino" per evitare infortuni in vista del mondiale. E Vlahovic sembra il fratello scarso di quello che giocava alla Fiorentina. 

Il tweet di ieri sera, dopo la partita, di Lapo Elkann, dice tutto del momento poco positivo dei bianconeri: tre punti di sospensione come dire "sono senza parole". Andando in contrasto con le parole di Agnelli. 

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