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Ultima Generazione, attivista si incolla la mano sulla Torino-Milano: "Lo devo ai figli che non avrò"

Si tratta di un ingegnere che così ha voluto prolungare il blocco del traffico

Tra i tanti attivisti di Ultima Generazione che questa mattina - giovedì 19 ottobre - hanno bloccato l'autostrada Torino-Milano uno ha spiccato. Si tratta di un uomo che si è incollato la mano sull'asfalto per prolungare il blocco della strada. Si chiama Angelo ed è un ingegnere. In un lungo video che è stato mandato dall'ufficio stampa di Ultima Generazione spiega perché lo ha fatto. 

"Io sono Angelo, sono un ingegnere e lavoro nel settore delle rinnovabili. Facendo il mio lavoro, facendo petizioni e marce, penso che non sia stato sufficiente. Non è cambiato nulla. Da trent'anni facciamo queste cose e la situazione è peggio che mai. Ho deciso di entrare in resistenza civile per difendere la dignità umana, la dignità di tutto. Sta morendo tutto".

"Vediamo le nostre case spazzate letteralmente dal fango e io ho paura e devo questa cosa hai figli che non avrò mai. Ho deciso oggi di incollarmi alla strada prolungando il blocco il più possibile perché voglio urlare quanto posso la mia paura e la mia determinazione per difendere la vita umana. Perché le forze che vogliono farci morire stanno operando a un certo livello e io voglio essere lì perché ci dobbiamo organizzare a quel livello, meglio di quel livello". 

"Ultima Generazione chiede un fondo di riparazione per le persone che hanno perso le loro case e questi soldi devono venire dalle persone che hanno causato questo danno, dalle multinazionali del fossile che finanziamo con le nostre tasse, letteralmente stiamo pagando per essere uccisi. Non è un'inazione del Governo. Il Governo ci sta attivamente avvelenando e quando questo succede nella storia ci si difende solo lottando. Ecco perché sono qui". 

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