Sassuolo-Juventus 4-2: difesa disastrosa. Decisive la "papera" di Szczesny e l'autorete di Gatti

Disastro Juventus a Sassuolo, dove viene sconfitta 4-2 al termine di una partita a dir poco assurda, con la papera di Szczesny e l'autorete finale di Gatti. 

Allegri decide di non cambiare la formazione rispetto alla gara vinta contro la Lazio sette giorni fa: nell'ormai classico 3-5-2 spazio a Szczesny in porta; difesa a tre con Gatti, Bremer e capitan Danilo; a centrocampo McKennie, Miretti, Locatelli, Rabiot e Kostic; davanti Chiesa e Vlahovic. 

Se ci fosse ancora la famosa trasmissione "Mai Dire Gol", il primo tempo sarebbe stato sicuramente finito al centro della prossima puntata della Gialappa's Band. 

Fin dal gol del vantaggio del Sassuolo, al 12', grazie al tiro dalla distanza di Laurienté che trova la clamorosa papera di Szczesny: l'estremo polacco, infatti, prova a respingere con i pugni ma non riesce a controllare e la sfera finisce sotto le sue gambe e, di conseguenza, supera la linea di porta.

Al 21' arriva il pareggio della Juventus con una autorete di Viña: cross dalla sinistra di Chiesa per l'accorrente McKennie ma Viña anticipa tutti, anche il suo portiere e insacca nella sua porta: al Mapei Stadium è 1-1.

La Juve si getta in attacco alla ricerca del vantaggio e ci prova, in sequenza, con Locatelli, Danilo e Vlahovic. Nel mezzo, prodigioso riflesso di Szczesny, al 38', che nega la gioia del gol a Tressoldi.

Il Sassuolo, però, trova il nuovo vantaggio con il "solito" Berardi al 41': Matheus Henrique per l'attaccante neroverde e della Nazionale che, al limite, fa partire un tiro che non lascia scampo ad un incolpevole - in questo caso - Szczesny. 

Prima del riposo, al 44', proteste bianconere per un mani in area di Tressoldi su tiro di Gatti. Il fallo c'è e sarebbe stato sicuramente rigore ma ad inizio azione c'era fuorigioco di Vlahovic.

Nella ripresa, Allegri getta subito nella mischia, al 46', Fagioli e Iling per Miretti e Kostic.

Altre proteste juventine per un bruttissimo fallo di Berardi su Bremer: il "piede a martello" viene punito solo con il giallo, anche dopo verifica Var.

Al 63', dentro Weah per McKennie: è il terzo cambio bianconero.

Anche nella ripresa tanto materiale degno da "Mai Dire Gol": prima, al 63', Laurienté si divora il terzo gol, calciando alto da buona posizione. Poi è Vlahovic a "mangiarsi" il pari, cercando il secondo palo a tu per tu con Cragno.

Al 75' Allegri prova la carta Kean, che prende il posto di Vlahovic, oggi autore di una prova opaca.

La Juve cresce e al 77' arriva il pari di Chiesa: stoccata dell'attaccante bianconero, deviata da Erlic, che supera Cragno. Pregevole l'assist di Fagioli, che ha creato il "varco" giusto. Bellissimo, anche, l'abbraccio di Chiesa a Vlahovic. 

E dire che Chiesa avrebbe dovuto lasciare il campo per lasciare spazio a Milik: ma qui è stato decisivo Perin che, parlando con Allegri, ha "distratto" il mister e ritardando di fatto il cambio. 

Il pari dura pochissimo perchè Pinamonti all'81 trova il 3-2: tiro di Laurienté respinto non bene da Szczesny di pugno, sfera che arriva sulla testa di Pinamonti che non ha problemi a superare l'estremo bianconero. 

Allegri all'82' opta per l'ingresso di Milik al posto di Locatelli per il "tutto per tutto".

Nel recupero, con la Juve tutta in avanti, Defrel al 93' colpisce una traversa in contropiede. 

La frittata finale arriva al 94' con la clamorosa autorete di Gatti: Szczesny per il difensore bianconero che viene pressato da Matheus Enrique e a quel punto decide di passarla indietro. Peccato che la porta fosse vuota e l'autorete e il 4-2 sono cosa fatta. 

Prima sconfitta stagionale per i bianconeri. Una sconfitta al termine di una partita surreale dove la Juve ha creato molto ma ha disfatto tantissimo, soprattutto per una difesa apparsa decisamente sottotono.