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Littizzetto contro le telefonate moleste: “Dateci operatori in carne e ossa anche quando abbiamo noi dei casini”

L’intervento a ‘Che tempo che fa’

Luciana Littizzetto entra in tackle sulla pratica diffusa del telemarketing, le continue telefonate che tutti ricevono da parte di aziende o presunte tali che chiamano, a qualsiasi ora e da qualsiasi numero, per proporre le loro offerte.

Chiamate che avvengono su numeri privati e che non potrebbero essere utilizzati per questi scopi. “Se le aziende usassero un quarto del tempo che impiegano a rompere i maroni alla gente a pensare a come fare per utilizzare le energie rinnovabili a quest’ora avremmo le centrali elettriche che vanno a caldarroste”, attacca Littizzetto che poi richiama l’attenzione su questo problema da parte del Garante della Privacy. La comica torinese con il suo stile irriverente affronta così questo tema:

"Apriamo questa ferita che non è mai chiusa, è sempre stata aperta, di questi che ti telefonano. All'inizio ti telefonavano sul numero fisso, all'ora di cena. La famiglia sapeva che se ti chiamavano a quell'ora di cena erano dei rompi-maroni e si compattava insieme. Poi hanno cominciato a chiamarti sul cellulare ma da un numero fisso. Vedevi il prefisso della Manciuria o dell'Alaska, ti compariva Manila e tu dicevi io non conosco nessuno a Manila e non rispondo.

 Allora poi si sono fatti furbi. Ti chiamano sempre da un cellulare, però da un numero fisso italiano. Vedevi Somma Campagna, Caltagirone. Loro dicevano, avranno sicuramente un cugino a Caltagirone e tu non rispondevi più a nessun cugino, neanche quello di Filicudi. Poi ultimamente si sono fatti strafurbi e adesso ci chiamano da un altro cellulare, non so se avete notato, ci chiamano da un altro cellulare, non da un numero sconosciuto ma cellulare. Così uno pensa sarà una roba di lavoro, un collega, sarà mio figlio che sarà caduto nel Po con le scarpe e con un altro cellulare. A me succede”, scherza Luciana.

“Allora magari sei in coda alla cassa o stai volando con il deltaplano sul Pollino, rispondi e ti dice ‘Buongiorno sono Tamara, ma lei sa quanto paga di gas al metro cubo’: così dal niente.”

“Ma che cacchio ne so - si infervora Luciana Littizzetto - non so neanche come mi chiamo. Cosa vuoi che ne sappia io di quanto pago al metro cubo. Ma la cosa che più mi fa incazzare di tutte e mi rivolgo alle aziende è che quando conviene a voi che avete la vostra offerta, la vostra ‘minchiatina’ da proporre, allora ci fate chiamare da un operatore in carne ossa, da un gentile signore o da una gentile signora. Ma quando siamo noi che abbiamo bisogno di chiamare voi, perché si è inchiodato il cellulare o si è spanato Internet, 'Bidibibodibu, l’operatore non c’è più'. C’è una vocina che dice: il tuo credito non corrisponde, digita 1, ti pesa il culo, digita 2 e magari non c’è in quelle 10 opzioni, come nel menù del ristorante, dove non c’è  l’opzione ho rovesciato l’aranciata sul modem.

Non vi lamentate poi se gli operatori sono ricoperti di ‘Vaffan’ e hanno l’acufene a forza di sentire. Se li pagassero a ‘Vaffanculi’ questi qua sarebbero tutti miliardari. Ma come hanno fatto ad avere i nostri numeri di cellulare e come è possibile che questo avvenga: non è normale. Sembra quasi che uno passi la vita a scrivere il numero di telefono sui cessi dell’autogrill di tutto lo Stivale così poi se lo segnano.”

In conclusione Luciana Littizzetto avanza una soluzione per far in modo che i telefoni la smettano di squillare “più di quello di Confindustria”:

“La richiesta è volete chiamarci con gli operatori in carne e ossa va bene, però dateceli anche quando abbiamo noi dei casini. Grazie”.

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