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Domenica, 28 Aprile 2024
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Torino, uno studentato nell'ex Maria Adelaide: "È la storia di come le cose non dovrebbero andare"

Da parte di Sinistra Ecologista una forte critica al progetto che in questo momento non dà certezze sulla possibilità di inserire all'interno della struttura anche un'area dedicata alla sanità

Adesso è ufficiale, l'ex ospedale Maria Adelaide di Torino diventerà uno studentato. Nei giorni scorsi è stata infatti completata l'acquisizione dell'immobile da parte di REAM SGR spa che verserà alla Città della Salute 6 milioni di euro. Il progetto prevede la completa ristrutturazione e riqualificazione dell’ex Ospedale che verrà riconvertito in uno studentato di circa 400 posti letto, con locali per ristorazione, aule studio e sale ricreative, di cui la metà convenzionati con il Comune di Torino, e alcuni riservati a studenti con disabilità fisico-motoria. Parte dell’immobile, inoltre, dovrebbe essere destinato ad una struttura sanitaria a servizio della cittadinanza.

Gli interventi di riqualificazione dureranno circa due anni e prevedono di avere la struttura operativa nel 2026. L’edificio è in disuso dal 2016, in seguito al trasferimento delle attività e del personale agli ospedali Molinette, Regina Margherita e CTO. A mostrare soddisfazione per l'operazione sono stati il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Non tutti però sono di questo avviso. 

"La vicenda dell'ex Ospedale Maria Adelaide, per noi, è la storia di come le cose non dovrebbero andare", è il commento di Alice Ravinale di Sinistra Ecologista, "Un ospedale che non era obsoleto, ma viene chiuso dalla Regione e da Città della Salute per ragioni di bilancio, resta vuoto per un decennio, viene svenduto a metà prezzo a privati dopo innumerevoli tentantivi, e sarà utilizzato per fare un altro studentato, con almeno la metà dei posti sul mercato privato. Della casa di comunità, che abbiamo sollecitato tante volte, da ultimo in una Commissione Sanità in Comune a inizio febbraio, nessuna notizia dalla Regione Piemonte. La rigenerazione è tale quando è per la cittadinanza, non per i fondi immobiliari: ad Aurora serviva e continua a servire un presidio sanitario, non altre centinaia di posti letto ad alto costo". 

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