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A Torino le scuole soffocano nello smog: ecco quali sono le più inquinate

Il 14% dei siti presi in esame hanno rilevato valori sopra i limiti di legge

Che a Torino non si respiri aria pura, non è certo una novità. Ma i dati che emergono dall'analisi di cinque anni di monitoraggio civico della qualità dell'aria a cura del Comitato Torino Respira, con la campagna “Che aria tira?”, sono ancora più preoccupanti. Soprattutto perché rilevano una situazione allarmante nelle scuole: nel 2023 in particolare, il 14% dei siti misurati hanno rilevato valori sopra i limiti di legge (ossia superano i 40 µg/m3), valore che è quattro volte superiore a quelli raccomandati dall’Oms (10 µg/m3).

Il monitoraggio

L’edizione 2023, in cui si è monitorato il mese di febbraio, ha potuto contare su 546 risultati utili, che includono indirizzi privati a Torino (tra cui 6 provette installate in corrispondenza delle centraline Arpa per validazione dei risultati), scuole a Torino (tra dell’infanzia, primarie secondarie e università), in altri comuni della Regione, tra i quali Cuneo, Carmagnola, Alba, Pianezza, Settimo e altri e un progetto specifico sulla Val di Susa condotto dal Politecnico di Torino.

Osservando le carte di distribuzione dell’inquinamento, che il Comitato ha realizzato per la prima volta quest’anno, si vedono solo 3 aree con valori di NO2 al di sotto dei 10 µg/m3, limite al di sopra del quale l’OMS indica effetti negativi sulla salute. Le zone persiste una situazione di alto inquinamento, come si vede dalle mappe, continuano a essere quelle anche più esposte a problemi economici e sociali: la periferia nord della città e la periferia sud agli ingressi in città.

Le scuole dove l'aria è più inquinata

Sono 26 le scuole, nei 4 anni di rilevamento, a essere nella “top 10” delle scuole più inquinate, con valori abbondantemente sopra i limiti di legge: ad esempio la Danilo Dolci di via Reis Romoli - nel 2020 la più inquinata - la De Panis di via Ala Di Stura, con alti valori di inquinamento 3 anni su 4, o la scuola Chagall di via Cecchi, tra le prime 10 più inquinate per 3 anni su 4. 
Analizzando la media dei valori delle 10 scuole più inquinate nei vari anni, i numeri tendono leggermente a migliorare nel tempo, ma restano critici.

“Il quadro che abbiamo presentato conferma come il miglioramento della qualità dell’aria si sia praticamente fermato negli ultimi quattro anni - commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira - e come sia necessario passare ad azioni più decise per tutelare la salute dei cittadini e delle cittadine torinesi. Allarma soprattutto la situazione delle scuole e per questo invitiamo l’Assessora Foglietta ad accelerare la realizzazione di strade scolastiche e di zone libere dalle auto intorno alle scuole, a partire da quelle che abbiamo individuato come le più critiche. Bisogna poi al più presto andare verso la trasformazione di Torino in “Città 30”, così come già fatto da Bologna e migliorare il trasporto pubblico soprattutto nelle periferie che, oltre ai molti altri problemi, soffrono anche dell’aria più inquinata in città”.

E ora?

L’attività del Comitato Torino Respira continua con azioni di sensibilizzazione e informazione sull’inquinamento dell'aria, a partire dalle azioni legali in corso e l’invito alle cittadine e cittadini è di continuare a sostenere l’impegno di Torino Respira aderendo al comitato (versando la quota di 5 euro all’anno), partecipando e contribuendo a diffondere l’importanza di veder garantito il diritto a respirare aria pulita.

L’inquinamento non c’è solo in inverno. Ed è per questo che il Comitato Torino Respira lancerà la prossima primavera una nuova campagna di monitoraggio civico: riguarderà l’ozono, un inquinante presente soprattutto d’estate e in crescita anche a causa del riscaldamento globale.   

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