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Thyssen, salta l'incontro in Regione: per 16 operai c'è la mobilità

Gli operai al centro di questa vicenda non sono ancora stati ricollocati dopo il trasferimento a Terni della filiale subalpina della multinazionale. Domani incontreranno Fassino

Non ci sarà nessun incontro in Regione per provare a trovare un accordo sulla cassa integrazione in deroga per gli operai della Thyssen. Dal primo luglio i 16 lavoratori ancora dipendenti della Thyssenkrupp saranno in mobilità. L'azienda non si è presentata in Regione: ha semplicemente spedito un fax all'assessorato al Lavoro e alla Fiom per annunciare la sua assenza. Mirko Pusceddu, uno dei sedici lavoratori ancora in cassa, ha annunciato che domani ci sarà un incontro con il sindaco Piero Fassino.  

"Trovo incredibile - commenta Federico Bellono, segretario generale Fiom - che le istituzioni, tutte insieme, non siano riuscite a convincere la Thyssen a chiedere un periodo di cassa che non avrebbe causato alcun problema per l'azienda. Ora resta il problema della ricollocazione, che era prevista dagli accordi, e se l'azienda si disimpegna, la responsabilità della ricollocazione ricade sulle istituzioni. Per noi la vicenda non è chiusa".

Gli operai al centro di questa vicenda non sono ancora stati ricollocati dopo il trasferimento a Terni della filiale subalpina della multinazionale. La loro ricollocazione era prevista - spiegano sempre gli operai - da un accordo siglato da azienda, enti locali e organizzazioni sindacali dopo la chiusura del sito torinese. Gli operai chiedono che si concretizzi "la promessa del rilancio della Gran Torino capitale del lavoro fatta dal sindaco Piero Fassino, partendo dalla ricollocazione degli operai della ThyssenKrupp".

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