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Economia

Disoccupazione, segnali di miglioramento in Piemonte nel primo semestre 2015

Il tasso di disoccupazione, secondo i dati Istat, scenda dal’11,6% all’11,1%, facendo aumentare gli occupati di 26mila unità. Ciononostante per la Cgil permangono elementi di forte criticità sia per la qualità che per la quantità

Segnali di miglioramento per l'occupazione piemontese nel primo semestre dell'anno. Il tasso di disoccupazione scende dall’11,6% all'11,1%: secondo i dati Istat elaborati dal dipartimento mercato del lavoro della Cgil di Torino gli occupati sono aumentati di 26mila unità (+1,5%) rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre i disoccupati sono calati di 9 mila unità (- 4%), e gli scoraggiati sono saliti di 3mila unità (+2,4%). Il risultato è che il tasso di attività passa da 70,1% del 2014 a 71% del 2015, e il tasso di occupazione da 61,8% a 63%. 

Nonostante il supera minimo miglioramento per la Cgil permangono - e in parte si aggravano - elementi di forte criticità, sia in tema di quantità e qualità del lavoro attivato, sia nella dotazione degli strumenti di gestione delle crisi aziendali per i vari cambiamenti intervenuti nella normativa degli ammortizzatori sociali. In particolare la grande maggioranza degli avviamenti al lavoro privilegia forme contrattuali ancora precarie. Nella provincia di Torino, riferendosi ai dati, desumibili dalle comunicazioni obbligatorie, relativamente al I° semestre 2015, i tempi indeterminati standard sono passati da 19.074 a 31.510 (+44,7%), con una incidenza sul totale avviamenti (al netto di quelli giornalieri) che sale dal 13,8% al 19,9%; un aumento "non esaltante" commenta la Cgil. 

Aumentano parallelamente i contratti a tempo determinato standard (del 5,1%, da 44.443 a 46.720); la somministrazione a tempo determinato (del 16,1%, da 28.810 a 33.439); il lavoro intermittente a termine, (del 46% , da 4.977 a 7.267). Nell'insieme, i contratti di lavoro temporanei nelle varie forme continuano a rappresentare oltre il 72% degli avviamenti. Scende invece l'apprendistato da 5.886 contratti del primo semestre 2014 a 4.753 del 2015 (- 19,2%).

La Cgil infine esprime una "forte preoccupazione per la gestione degli ammortizzatori sociali in costanza e in uscita dal mercato del lavoro" con una graduale riduzione delle durate della mobilità sino alla sua definitiva venuta meno (gennaio 2017). Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria, al 31 maggio 2015 risultavano interessate 140 unità produttive, con 17.798 lavoratori coinvolti, a fronte di 207 stabilimenti coinvolti al 31 agosto 2014 per 19.768 lavoratori complessivi. Alla diminuzione, sottolinea il sindacato, ha contribuito anche l'esaurimento dello strumento in aziende fallite come la De Tomaso.

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