Furchì, "tipico calabrese scaltro": al processo un ritratto dell'imputato
Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico e collaboratore di Musy, tratteggia un ritratto dell'imputato per l'agguato a Musy
Francesco Furchì, "tipico calabrese scaltro, spinto da forti interessi personali": il ritratto dell'uomo processato per aver attentato alla vita del consigliere del Terzo Polo Alberto Musy è stato tracciato dall'economista Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico e collaboratore di Musy. Firpo, ha riportato al processo anche parole del padre, l'imprenditore Alessandro.
Furchì voleva essere candidato, ma Musy non era convinto di lui. "Chiese a mio padre di incontrarlo e mio padre ne restò deluso - ha spiegato Firpo - L'impressione era che fosse spinto dall'interesse, mentre la lista di Alberto era composta da persone animate dall'impegno civico".
A riguardo della "scaltrezza" del Furchì, Firpo ha spiegato di recarsi spesso in Calabria per le proprie vacanze, di avere "molti amici calabresi", e di conoscere quelli che ha definito i loro "pregi e difetti"