Addio ad Alfredo, il tuttofare della società calcistica amato da generazioni di ragazzini
Morto con la moglie
Alfredo Carbone, il pensionato 73enne rivolese morto la sera di domenica 7 luglio 2019 nella sua casa di Bruere a Rivoli, poco prima che la moglie Gina Morelli lo seguisse, era una delle colonne della società sportiva Pro Collegno, a cui si era avvicinato in età già avanzata per seguire il figlio Luigi, apprezzato dirigente.
"È dei nostri da 15 anni - scriveva la Pro nel 2016, parlando di Alfredo - ed è il nostro tuttofare e un vero mito per la Pro Collegno. Fa le pulizie negli spogliatoi, negli uffici e nella sala riunioni, che all’occorrenza, nonostante l’asciugatrice recentemente acquistata, si riempie di stendini per le maglie delle nostre squadre (tutto per risparmiare…!), visto che si occupa anche della lavanderia. E in estate si dedica alla tinteggiatura degli spogliatoi, che, quindi, ad ogni nuova stagione sono ancora come nuovi. Ha anche di funzione di 'ufficio oggetti smarriti': se qualcuno dimentica un paio di scarpe, il bagnoschiuma, una maglia – o la testa – negli spogliatoi o in giro per il 'Bendini' e lo trova Alfredo, è sicuro di poterlo ritrovare".
Tutti i ragazzini della Pro gli hanno voluto un gran bene e lui a loro.
Carbone era arrivato in provincia di Torino quando era poco più che bambino. Aveva cominciato a lavorare consegnando vini (in questo periodo aveva conosciuto la moglie Gina, sposandola poco dopo), poi aveva proseguito come artigiano di falegnameria e infine come netturbino. Poi, seguendo il figlio Luigi, si era avvicinato alla Pro Collegno diventandone il tuttofare.