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Cronaca

Auto di lusso importate e rivendute dalla 'ndrangheta senza pagare le imposte: sei arresti

Sequestrato mezzo milione

Dalle prime ore del mattino di oggi, martedì 16 novembre 2021, a Torino ed in provincia di Reggio Calabria, la Direzione investigativa antimafia (Dia), con la collaborazione di reparti della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza, sta eseguendo un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, di usura, associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica in atto pubblico, aggravati dalla transnazionalità per un giro di importazione di auto di cui non venivano pagate le imposte.

Si tratta del seguito dell'operazione svolta dalla stessa Dia lo scorso maggio 2021, che aveva portato all'arresto di 33 persone tra Italia, Germania, Spagna e Romania e che aveva permesso di sgominare un fiorente traffico di droga gestito dalla 'locale' di 'ndrangheta di Volpiano. Le indagini successive hanno invece portato a scoprire l’esistenza di un sodalizio, dedito alla importazione e commercializzazione di numerose autovetture provenienti dall’estero, in prevalenza dalla Germania, in evasione totale o parziale delle imposte attraverso espedienti fiscali e impiego di falsa documentazione e prestanome. "Ciò - si legge in una nota - consentiva al gruppo criminale, capeggiato dal titolare di un noto autosalone di Volvera (già arrestato per reati in materia di stupefacenti, ndr) di  vendere ad ignari acquirenti, attirati dal prezzo estremamente concorrenziale, anche autovetture di prestigio".

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’immatricolazione in Italia era curata da due donne, la titolare e la dipendente di un’agenzia di pratiche auto, le quali fornivano all’associazione il loro stabile contributo nel trasmettere alla Motorizzazione Civile la documentazione commerciale, benché contraffatta, inducendo così in errore i pubblici ufficiali che ritenevano che non fosse dovuto alcun versamento dell'Iva. Per questa ragione il giudice ha disposto anche il sequestro di circa mezzo milione di euro pari all'imposta che si ritiene evasa per l'importazione indebita di 35 auto.

Sono stati raggiunti dallo stesso provvedimento cautelare anche il titolare di un’autorivendita e noleggio in Calabria e a Milano nonché il responsabile del ritiro delle autovetture in Germania. Per fatti analoghi, il 20 ottobre 2021, in Italia e Germania, la procura europea, sede di Monaco di Baviera, aveva delegato l’esecuzione di 14 misure cautelari legate sempre all’ipotesi di frode Iva transfrontaliera, gestita da un gruppo criminale organizzato. Tra gli arrestati figurano anche ulteriori due persone entrambi di origini calabresi ma residenti in Alta Baviera.

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