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Cronaca

Operazione contro la 'ndrangheta nel Torinese: arresti, sequestrati due bar, due società e una tabaccheria

Imponente dispiegamento di agenti

È stata eseguita nella mattinata di oggi, mercoledì 5 maggio 2021, in Germania, Romania, Spagna e su tutto il territorio nazionale un’operazione contro la ‘ndrangheta, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia (Dda) di Torino, che vede impegnati oltre 200 donne e uomini della Direzione investigativa antimafia (Dia) e un centinaio di unità della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza con il supporto di unità cinofile. Personaggio chiave nelle indagini è il collaboratore di giustizia Domenico Agresta, detto Micu McDonald, dalle cui dichiarazioni sono scaturiti tutti gli spunti investigativi oggetto di indagine.

Sono stati eseguiti 31 arresti e perquisizioni, su misure emesse dal tribunale di Torino su richiesta della Dda piemontese e coordinata dalla Direzione nazionale antimafia, in Italia ed in Germania, nei confronti di persone ritenute affiliate alla ‘ndrangheta, attive nel 'locale' (l'organizzazione di base) di Volpiano, considerati terminale economico della famiglia Agresta di Platì (Reggio Calabria), nonché nei confronti di esponenti della famiglia Giorgi, detti Boviciani, di San Luca (Reggio Calabria), ritenuti responsabili di narcotraffico internazionale ed attivi in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, nel Land del Baden Württemberg, nelle località turistiche del Lago di Costanza. Ci sono anche 65 indagati a piede libero. 

Le perquisizioni hanno permesso di scoprire e sequestrare quattro pistole, due etti di cocaina, oltre 50mila euro di denaro in contante e diversi beni preziosi. Una misura cautelare è stata eseguita nei confronti di un appartenente alla polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Torino. È ritenuto figura di fiducia dei Giorgi, nonché acquirente di droga dai componenti della stessa famiglia.

Nell’ambito dell’esecuzione delle misure cautelari, la Dia ha eseguito, su disposizione del tribunale di Torino, numerosi sequestri preventivi di beni costituiti da compendi aziendali, società cooperative ed edilizie, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali, corrispondenti ad un valore per equivalente di molti milioni di euro. In particolare, sono oggetto della misura cinque società che operano nel settore della ristorazione; nello specifico la torrefazione Caffè Millechicchi e il bar Vip’s” di via Sacchi a Torino, la tabaccheria di via Madonna delle Grazie a Volpiano, la società G.P. Immobiliare e la società General Costruzione, entrambe di Torino.

Il patrimonio è stato accumulato dalla famiglia che fa capo al boss Antonio Agresta, 61 anni, ritenuto uno dei massimi esponenti della ‘ndrangheta in Piemonte. Le indagini hanno permesso da un lato di verificare l’appartenenza alla 'locale' di Volpiano degli imprenditori Gianfranco Violi (titolare delle attività sequestrate), dei fratelli Mario e Giuseppe Vazzana e di Domenico Aspromonte (46 anni, omonimo di un imprenditore di Volpiano come lui ma che non c'entra nulla con l'inchiesta), certificandone il ruolo di gestione del patrimonio della famiglia, e il ruolo di prestanome di Andrea Aurora.

L'inchiesta, partita nel 2016, è stata coordinata dal pm Valerio Longi. "È una 'ndrangheta che rifugge da gesti eclatanti che fa proliferare attività commerciali, spesso intestate a terze persone", dice il procuratore capo di Torino, Anna Maria Loreto. "Attaccare l'organizzazione su questo punto è per loro un colpo durissimo e ristabilisce la libera concorrenza". Secondo il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, "le società immobiliari rivestivano un grande rilievo nella zona e consentivano agli affiliati alle organizzazioni di ottenere posti di lavoro 'puliti' per dare meno nell'occhio".

Gli appartenenti all'organizzazione (in particolare quelli della famiglia Giorgi) avevano aperto attività redditizie di ristorazione anche in località turistiche della Germania, come Baden Baden, utilizzando il marchio Paganini. Questi servivano anche a ramificare l'organizzazione nel nord Europa. Per quanto riguarda la stessa famiglia, è stato documentato un ingente traffico di droga. Di questa fa parte Giuseppe Romeo detto Maluferru o Il Nano, arrestato lo scorso 11 marzo a Barcellona.

I 31 arrestati

Andrea Aurora, 30 anni, di Settimo Torinese

Domenico Aspromonte, 46 anni, di Volpiano

Fabio Cardella, 45 anni, di Piossasco 

Piero Filippo Colacicco, 41 anni, di Volvera

Giorgia Fadda, 28 anni, di San Sperate (Sud Sardegna)

Antonio Giorgi, 34 anni, di Bovalino (Reggio Calabria)

Antonio Giorgi. 30 anni, di San Luca (Reggio Calabria)

Domenico Giorgi, 57 anni, di San Luca (Reggio Calabria)

Domenico Giorgi, 39 anni, di Bovalino (Reggio Calabria), già detenuto nel carcere di Alghero (Sassari)

Francesco Giorgi, 53 anni, di San Luca (Reggio Calabria)

Giovanni Giorgi, 48 anni, di Bovalino (Reggio Calabria)

Iolanda Giorgi, 34 anni, di San Luca (Reggio Calabria)

Sebastiano Giorgi, 47 anni, di San Luca (Reggio Calabria)

Valter Cesare Marvelli, 38 anni, di Rivalta di Torino

Marinella Matta, 67 anni, di Cagliari

Valentina Murgia, 28 anni, di Cagliari

Domenico Napoli, 34 anni, di Caulonia (Reggio Calabria)

Pietro Parisi, 40 anni, di Alghero (Sassari)

Mario Piredda, 45 anni, di Sassari

Ubaldo Piredda, 43 anni, di Sassari

Giuseppe Romeo, 35 anni, di Locri (Reggio Calabria)

Stefano Sanna, 29 anni, di Cagliari

Roberto Schirru, 32 anni, di San Sperate (Sud Sardegna)

Sebastiano Signati, 44 anni, di Überlingen (Germania)

Vincenzo Smimmo, 42 anni, di Alghero (Sassari)

Luciano Vacca, 47 anni, di Furtei (Cagliari)

Giuseppe Vazzana, 55 anni, di Chivasso

Mario Vazzana, 58 anni, di Volpiano

Gianfranco Violi, 44 anni, di Volpiano

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