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Cronaca San Salvario / Via Claudio Luigi Berthollet

Spaccio a cielo aperto a San Salvario: a stupire la normalità con cui avveniva

Blitz imponente dei Carabinieri in una serata affollata. Vie chiuse e controllate capillarmente da nucleo cinofili, battaglione, camionette, sirene e investigatori in borghese

Un'operazione che è andata avanti per cinque mesi. Tanto ci è voluto ai Carabinieri per capire esattamente come avveniva lo spaccio in zona San Salvario, quello spaccio fatto dell'esercito delle ombre, da persone che si mischiavano perfettamente con i clienti dei locali della Movida e che al contempo "lavoravano" a cielo aperto come se tutto fosse normale.

A stupire proprio più di ogni altro aspetto è proprio la normalità con cui gli spacciatori contrattavano e vendevano la droga. Hashish, cocaina o marijuana non faceva differenza, erano forniti di ogni sostanza stupefacente. La banda aveva acquisito il monopolio del mercato della droga davanti a diversi locali e su una vasta area del quartiere. Due incroci sotto il controllo dei pusher africani: via Belfiore angolo via Silvio Pellico e via Berthollet angolo via Belfiore. Ci sono immagini eloquenti, registrate dai militari, che attestano quando fosse spacciato il lavoro dei pusher.

Il blitz dei Carabinieri >>

Signore con la borsa della spesa che fanno lo slalom fra i pusher al lavoro. Turiste americane che chiedono informazioni ai pusher. Donne anziane con i nipotini. Una coppia di liberi professionisti che tratta per la dose. Donne eleganti con l’auto posteggiata in doppia fila. Uomini attempati. Disperati che si trascinano. Tutti in coda al mercato della “polvere bianca” e del “fumo nero”. Mentre la Movida torinese va avanti per la sua strada senza preoccuparsi di quel mercato della droga a cielo aperto. Anzi, ad un certo punto, divertimento e sballo si toccano e diventano una cosa sola. Pusher eleganti che bevono birra e chiacchierano tra loro, tra un cliente e un altro. Ragazzi, poco più che maggiorenni, che escono dal locale acquistano la droga e la consumano sul posto e poi ritornano dentro a continuare la serata. Come se nulla fosse accaduto.

(L'articolo continua dopo la galleria fotografica)

Gli spacciatori a San Salvario

Dopo cinque mesi è scattata l'ora di passare all'azione. Poco dopo la mezzanotte è scattato un blitz imponente, proprio in quelle vie maggiormente frequentate a ridosso dei week end e nei fine settimana stessi. Decine di militari in borghese, alla spicciolata, erano entrati nei palazzi strategici. Altri controllavano la situazione dall’alto, con l’ausilio di telecamere. Quando è arrivato l’ordine, più di centotrenta  uomini sono entrati in azione contemporaneamente. Il nucleo cinofili, il battaglione di Moncalieri, camionette, sirene e investigatori in borghese, un intero isolato presidiato in modo capillare. È successo tutto molto in fretta.

Sotto gli occhi di centinaia di ragazzi ignari, che si trovavano a San Salvario per passare la serata normalmente, i Carabinieri hanno portato a termine l'operazione: nessuno è riuscito a scappare. Trenta persone sono state bloccate e portate in caserma. Sono ragazzi africani, molti di loro hanno ingoiato dosi di droga per cercare di eludere i controlli. Nove sono proprio i pusher filmati per giorni.

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