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Ansaldi saluta commosso, Belotti dice addio nel peggiore dei modi: in silenzio e senza spiegazioni

Forse andrà al Monaco

Dopo 232 presenze in serie A con 100 reti, 13 gare e 7 gol in Coppa Italia, 6 presenze e 6 reti in Uefa Europa League, e sette stagioni in maglia granata, da quest'oggi, venerdì 1 luglio 2022, Andrea Belotti non è più un giocatore del Toro. Non è più il capitano e simbolo della squadra granata.

I tifosi da oggi devono cambiare pagina. Mettere un punto a questi sette anni e pensare al futuro. Un futuro dove non ci sarà più il "Gallo", quel giocatore che ad ogni rete esultava mimando un gallo. 

Probabilmente andrà al Monaco. O alla Roma. O al Milan. Sinceramente, poco importa. La certezza è che non indosserà più la maglia numero 9. E non farà più gioire i tifosi più piccoli, fra cui il figlio di Bonucci, supporter granata proprio per via del "Gallo", nonostante il padre sia uno dei perni difensivi della Juventus. 

Il 17 agosto 2015 era arrivato al Toro: giovane, imberbe attaccante che dopo un inizio veramente duro si era preso il Toro. Con quelle due rovesciate al Sassuolo, con le triplette, le doppiette, i gol decisivi. Un attaccante che era difeso a spada tratta dai tifosi anche quando le cose andavano male e Belotti faceva fatica a segnare. L'ultimo attaccante a vincere la classifica marcatori. L'ultimo attaccante capace di arrivare a quota 100 reti in serie A con la maglia del Toro, a soli 35 reti dal record di Pupi, Paolo Pulici. 

La tripletta all'Empoli è stata l'ultima gioia in granata regalata ai tifosi.

Quei tifosi che volevano chiarezza, che aspettavano un messaggio mesi fa. A febbraio 2022, ad esempio, quando avrebbe rifiutato l'ennesimo rilancio di Cairo per cercare di convincerlo a firmare per entrare definitivamente nella storia granata. 

"Di questa squadra io sono il capitano. Undici cuori tenuti per la mano", recita un passo di "Ancora Toro" di Valerio Liboni, l'inno ufficiale del Toro. Dal capitano, da colui che per diversi anni è salito a Superga per leggere i nomi degli Invincibili, ci si aspettava un comportamento differente. E non questo silenzio assordante che ferisce i tifosi. Tifosi che, nonostante tutto, lo salutano ringraziandolo per quello che ha fatto: se non è amore questo....

Perché il tifoso voleva capire e voleva avere risposte ad alcune domande: ti è mai arrivata la proposta di rinnovo da parte della società? Ti eri stufato di campionati di media-bassa classifica e volevi le coppe europee? Cairo non ha rispettato i patti con te? Volevi essere ceduto già nelle stagioni passate? Hai sperato fino all'ultimo di rinnovare o da mesi avevi deciso di chiudere questa avventura? Ne potremmo fare altre mille di domande.

E in attesa di un tuo post di commiato, c'è l'amarezza per come è finita. L'addio peggiore: senza salutare la Maratona, i tuoi tifosi, il tuo stadio. Ansaldi e Bremer lo hanno fatto, a differenza tua.

Ansaldi dice addio: "Vi saluto con il cuore. Un grazie mille per sempre" 

A differenza del Gallo, Christian Ansaldi ha salutato su Instagram società e tifosi: "Vi saluto con il cuore. Un grazie mille per sempre", ha scritto il terzino argentino, dopo cinque anni sotto la Mole. Ora per lui una probabile avventura a Salerno dall'amico Davide Nicola. 

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