Trapianto miracoloso a Torino: il cuore batte anche se fuori dal petto | VIDEO

L'immagine è sensazionale: in sette secondi di video si vede un cuore fuori dal torace di una persona che batte. Quel cuore collegato a una macchina è stato donato da una donna di sessantadue anni che ha perso la vita a causa di un arresto cardiaco e da Cuneo è stato trasportato a Torino per un trapianto eccezionale. 

Alla donna sono stati asportati anche il fegato e i reni. Gli organi (tranne i reni) sono stati donati e a stretto giro trapiantati presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Si tratta di una importante tappa della trapiantologia italiana e non solo, che conferma il trapianto come il risultato di uno stretto lavoro di rete tra ospedali diversi capaci di condividere tra loro alte professionalità e sofisticate tecnologie. 

Il video del cuore

Le particolarità dell'operazione

Le particolarità di quanto accaduto sono molteplici: la modalità di donazione che è avvenuta dopo arresto cardiaco, la distanza tra le sedi di donazione e trapianto, le tecnologie impiegate per la preservazione degli organi, il trasferimento di una équipe dedicata a questo particolare tipo di donazione in un ospedale non di Torino, il trasporto degli organi non fermi in ghiaccio ma piuttosto mantenuti in vita al di fuori del corpo del donatore in una condizione molto simile a quella fisiologica. 

La donatrice, una donna sessantaduenne della Valle Po, ricoverata a fine dicembre presso l’ospedale di Cuneo, ha donato i suoi organi dopo accertamento di morte con criteri cardiocircolatori. Immediatamente dopo l’accertamento di morte, il cuore della donatrice è stato rivitalizzato da un'équipe composta da cardiochirurghi torinesi e cuneesi. Poi è stato preparato il fegato, mentre i reni sono stati isolati dall’équipe urologica dell’ospedale di Cuneo. 

Una volta arrivato a Torino, l’organo è stato trapiantato con successo su un paziente affetto da una grave malattia cardiaca terminale. Allo stesso modo il fegato è stato trasportato a Torino mentre era mantenuto ben funzionante all'interno di una macchina di perfusione normotermica portatile. Il successivo trapianto è stato poi eseguito su una paziente affetta da cirrosi epatica complicata da epatocarcinoma.