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Sanitari novax rinunciano alla sospensiva del Tar, ora le Asl potranno intimare di vaccinarsi

Alternativa: restare a casa a stipendio decurtato

Oggi, mercoledì 28 luglio 2021, dopo avere disertato l'incontro chiarificatore con la Regione Piemonte ieri, i circa 600 sanitari no vax piemontesi oggi hanno rinunciato alla richiesta di sospensiva del ricorso contro l'obbligo vaccinale, chiedendo di fissare il giudizio di merito. L'udienza, però, è stata fissata al 22 febbraio 2022. In quella data, però, il decreto legge appellato potrebbe avere esaurito i propri effetti, visto che scade il 31 dicembre.

Senza la sospensiva, i sanitari interessati rischiano l'allontanamento dal luogo di lavoro e la decurtazione dello stipendio. L'avvocato Daniele Granara ha annunciato che ci sono altri 400 sanitari che gli hanno richiesto assistenza e che ripresenterà la richiesta di sospensiva se e quando arriveranno i provvedimenti delle Asl contro i suoi assistiti. Le Asl a questo punto manderanno l'intimazione a vaccinarsi a tutti i medici entro 15 giorni, pena l'adozione dei provvedimenti.

In Piemonte sono circa 2.000 i sanitari che non si vogliono vaccinare. Luigi Icardi, assessore alla Sanità, ha spiegato: "Nel caso in cui si dovesse procedere con le sanzioni il rischio è che si inchiodi il sistema sanitario piemontese, ma intanto le procedure vanno avanti". 

"Sarà nostra cura che le aziende sanitarie seguano i passi previsti dalle disposizioni normative nazionali", ha aggiunto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, "Ieri all'incontro all'ordine dei medici sono andati solo due medici che dicono no al vaccino. Mi dispiace perché io sono stato tra i promotori dell'incontro. Sarebbe stato utile capire quali sono le loro ragioni che decidono di sottrarsi a un obbligo di legge". 

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