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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Stasera in tv il tragico passato di una famiglia torinese e la storia delle pietre d'inciampo: video dell’anteprima

Su Rai storia il destino della famiglia Colombo

Stasera, mercoledì 14 aprile, alle ore 21.10 su Rai Storia andrà in onda "Pietre d'inciampo Torino. La famiglia Colombo", un documentario della durata di mezz'ora in cui sarà raccontata la storia di Elena e dei suoi genitori, deportati ad Auschwitz nel 1944 in quanto ebrei, e mai più tornati dal campo di concentramento: il padre Alessandro morì nel lager dopo qualche mese, la madre Wanda Debora Foa, invece, fu assassinata nelle camere a gas subito dopo il suo arrivo.

Link per rivedere la trasmissione su RaiPlay

"Una storia che poteva sparire, persa, dimenticata tra le strade di Torino, invece, grazie alla volontà di Piera, le vite di Sandro, Wanda ed Elena sono diventate pietre" si spiega nel video dell'introduzione al programma. Il destino della piccola Elena, che aveva solo 11 anni, fu forse persino più crudele di quello toccato ai genitori, da cui fu prima separata per essere portata in un ufficio dei nazisti a Torino, con lo scopo di estorcerle informazioni con la falsa promessa di ricongiungerla alla sua famiglia, e poi deportata ad Auschwitz, dove fu uccisa due mesi dopo in una camera a gas.

La storia della famiglia Colombo, come detto, è stata scoperta grazie a Piera Billotti, che dei Colombo era vicina di casa, e che oggi dice: "Ogni volta che esco di casa e vedo un nonno, fermo coi nipotini davanti alle nostre pietre, che spiega loro cosa è successo, penso che tutto questo lavoro non sia stato inutile".

Di seguito il video di anteprima del documentario che andrà in onda stasera su Rai Storia: si ringrazia il giornalista Fabrizio Rondolino, pronipote di Elena Colombo, per averci consentito di condividere queste immagini che ci riportano all'epoca forse più tragica della storia torinese e non solo.

Cosa e dove sono le pietre d'inciampo a Torino

La famiglia Colombo aveva provato a sfuggire ai rastrellamenti che il regime nazifascista compiva a Torino, come nelle altre città italiane, rifugiandosi a Forno Canavese. Forse per l'intervento di un parroco, o forse con l'aiuto di un comandante partigiano che viveva come loro in via Piazzi, si nascosero per qualche tempo nella cittadina montana canavesana, dove però furono catturati, picchiati davanti a tutti nei pressi del Santuario dei Milani, e quindi deportati, per non fare più ritorno a casa, a Torino, in Piemonte.

Oggi nella nostra città ci sono 114 pietre d'inciampo a ricordare i nomi e le storie degli ebrei deportati da Torino, e sono poste di fronte alle loro ultime abitazioni torinesi (i Colombo hanno le loro pietre in via Piazzi 3, in zona Crocetta, dove si erano trasferiti da corso Orbassano). 

Queste pietre, inserite nel selciato stradale come eterno ricordo della tragedia dell'Olocausto, sono state create dall'artista tedesco Gunter Demnig, che è più volte tornato a Torino per apporre nuovi tasselli nella storia cittadina. Come abbiamo scritto in occasione della Giornata della Memoria 2020, c'è un sito in cui si può osservare la mappa completa delle pietre d'inciampo (o Stolpersteine in tedesco) in città, con la storia di tutte le persone a cui sono dedicate: questa mappa si trova su pietre.museodiffusotorino.it.

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