Allarme carenza medici di famiglia: "60mila torinesi rischiano di rimanere senza"

Sessantamila torinesi rischiano di ritrovarsi senza medico di famiglia.

La denuncia arriva dal vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle in quota Pd: "I medici di medicina generale che vanno in pensione non vengono sostituiti da mesi a causa di uno scandaloso ritardo nell’assegnazione degli incarichi: solo a Torino ci sono più di 60 carenze di medicina generale che non vengono attivate".

All'indomani dello sciopero dei camici bianchi all'ospedale di Gradenigo, contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro e il taglio dei salari, sale la preoccupazione per la salute dei torinesi.

"In questo momento oltre 60mila torinesi rischiano di ritrovarsi senza medico di famiglia, privati di un servizio sanitario di base di fondamentale importanza. La lentezza delle procedure per l’assegnazione degli incarichi ai medici in formazione è stata denunciata anche dalla Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale", continua in una nota il vicepresidente Valle.  

"Le informazioni raccolte in via informale sembrerebbero individuare tra le ragioni del ritardo il fatto che ci siano mancanze di personale addetto all’invio delle pec di convenzione. Ci sembra clamoroso che un’operazione semplice come l’invio delle Pec di incarico possa bloccare un processo così importante".

E infine la chiosa: "Davvero la Regione Piemonte non è in grado di intervenire per garantire una rapida soluzione a questa criticità? Viene il sospetto, legittimo, che il ritardo sia 'accompagnato', per consentire all’Asl e alla Regione un risparmio significativo. Ogni giorno di ritardo e ogni medico di medicina generale non in carica, si traducono, infatti, in un risparmio sul capitolo dei convenzionamenti. Un risparmio sulla pelle dei cittadini".

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