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Fallimento Csea, la Provincia di Torino sarà parte civile

La Provincia di Torino è pronta a costituirsi parte civile nel fallimento del consorzio Csea. Il presidente Antonio Saitta ha condiviso con la giunta la decisione

Se l'ex amministratore delegato della Csea, Renato Perone, dovesse andare in giudizio, la Provincia di Torino si costituirà parte civile. Lo ha fatto sapere il presidente Antonio Saitta, che giustifica la decisione dicendo che la "Provincia deve tutelare la propria immagine".

L'ipotesi di costituirsi parte lesa era stata già avanzata dalla Giunta di Saitta. L'approvazione da parte del presidente della Provincia da il via ai legali di Palazzo Cisterna per predisporre il documento nei tempi opportuni.

Saitta ha anche ricordato che la Provincia di Torino non ha alcuna partecipazione nella Csea, che fino al maggio scorso era in possesso dell’accreditamento regionale, il requisito indispensabile per poter accedere a contributi pubblici. “Tutti i corsi di Csea sono stati riassegnati durante la seconda parte del 2012 - precisa l’assessore al lavoro Carlo Chiama - e questo per la Provincia di Torino era un obiettivo prioritario”.

Il consorzio Csea era balzato alla cronaca nell'aprile del 2012 quando venne dichiarata fallita. Qualche giorno fa l'ex numero uno del consorzio di formazione professionale, Renato Perone, è stato arrestato e posto ai domiciliari con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo l'accusa Perone, aiutato da un ex consigliere di amministrazione della Csea, avrebbe falsificato le scritture contabili per coprire il disavanzo dell'agenzia, ingannando così i soci e intascando lui i soldi.

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