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Montagna, in arrivo i primi ristori per tutto il settore: un aiuto anche ai maestri di sci

Un primo importo da 20,5 milioni di euro

E' confermato: stanno per arrivare infatti i primi aiuti per il settore montagna danneggiato dalle chiusure imposte per l'emergenza sanitaria. Un primo importo dei 20,5 milioni di contributi economici, provenienti da risorse statali, stanziati per gli operatori del settore: è quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale, che ha ottenuto all’unanimità il parere preventivo favorevole dalla Terza commissione, presieduta da Claudio Leone. Una boccata d'ossigeno per un comparto che quest'anno, dopo l'ultimo stop imposto dal Governo a poche ore dalla riapertura, non è riuscito ancora a ripartire.  "I contributi - ha spiegato l’assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio - verranno ripartiti una tantum” 5,3 milioni per i gestori degli impianti di risalita che abbiano garantito, se possibile, una minima apertura e di 1.500 euro per le agenzie di viaggi".

Sostegno anche ai maestri di sci

In Piemonte operano oltre 1800 maestri di sci, a loro verrà assegnato un bonus di 2000 euro se hanno effettuato almeno trecento ore di lezione nelle stagioni 2018-2019 e 2019-2020, di 1000 euro se hanno effettuato almeno 150 ore, 200 euro se hanno svolto meno di 150 ore. Come si legge nella delibera, i nuovi maestri che hanno ottenuto l’abilitazione a decorrere dal primo settembre, ma che non sono stati ancora in grado di iniziare l’attività per la chiusura degli impianti o perché non attualmente in organico alle scuole, godranno invece i 600 euro. Poggio ha infine annunciato anche un primo sostegno di 300.000 euro per gli sci club, tramite la Fisi (Federazione italiana Sport invernali). “La montagna e il sistema invernale della neve -  ha ribadito l’assessore - sono uno dei pilastri dell’economia turistica del Piemonte, è necessario quindi sostenere il settore”.

Proprio sabato scorso, 20 febbraio, in molte stazioni sciistiche piemontesi - tra cui Sestriere, Bardonecchia e Sauze d'Oulx -, maestri di sci, operatori e semplici amici della montagna hanno dato vita a un flash mob per richiamare l'attenzione 'sul comparto neve per l'economia dei territori montani'

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