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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Cenisia / Corso Francesco Ferrucci

"No al nuovo Esselunga", la protesta dei cittadini: dovrebbe sorgere dove adesso c'è un parco

In corso Vittorio Emanuele II davanti al tribunale dovrebbe sorgere un supermercato Esselunga dove attualmente c'è il giardino Artiglieri della Montagna

"Esselunga non deve poter posare neppure una pietra sul giardino degli Artiglieri della Montagna. Per questo chiediamo al Comune un passo indietro per salvaguardare quell'area verde". È questa adesso la battaglia prioritaria del comitato Essenon, lo stesso che è riuscito a far modificare il progetto che prevedeva l'alienazione del cortile dell'ex Caserma Lamarmora - attuale cortile del Comala - per fare una strada di passaggio a uso del nuovo supermercato Esselunga. 

Il tema è quello ormai antico della riqualificazione dell'ex Westinghouse che prevedeva - nell'ultima versione del 2012 - la creazione di un centro congressi e di un supermercato dell'Esselunga sul terreno del giardino degli Artiglieri della Montagna. Si parla - giusto per intenderci - del giardino che affaccia su corso Vittorio Emanuele II di fronte al Tribunale; stesso punto dal quale attualmente partono i bus per i viaggi Flixbus. 

Il comitato Essenon si oppone in modo fermo al nuovo supermercato: "Chiediamo al Comune un passo indietro e di salvaguardare il parco", hanno spiegato oggi in Comune durante un diritto di tribuna, "Dobbiamo fare in modo che Esselunga non possa mettere nemmeno una pietra sopra quel parco che è fondamentale per la Circoscrizione 3 dichiarando la non edificabilità del terreno come è stato fatto in altri luoghi". Riferimento chiaro al pratone Parella

La questione è sentita dai cittadini tanto che la petizione che venne presentata nel novembre del 2021 aveva raccolto ben 3.034 firme. Il comitato sostiene due cose: la prima è che un nuovo supermercato non serva perché hanno contato che su quel territorio ve ne sono già 21; la seconda - la più importante - è che quel prato deve essere risparmiato da quella che definiscono una speculazione per questioni ambientali. 

"Noi chiediamo che venga fatta una valutazione ambientale strategica", ha spiegato Lorenzo Grignani, del comitato Essenon, "Siamo anche consapevoli che ritirarsi dal progetto vuol dire costi notevoli per il Comune, ma continuare a disinteressarsi dell'ambiente significa sostenere costi ben più ingenti quando si verificheranno le conseguenze. Suolo e alberi in quel parco svolgono un ruolo importante a livello di permeabilità". In sostanza i costi di eventuali penali secondo il comitato sarebbero bilanciati dal risparmio che in futuro la Città se non alienerà il prato. Inoltre fanno notare che si tratta dell'unico giardino in piena terra della Circoscrizione 3. 

"Il progetto venga bloccato e rivisto nella sua totalità. Quel prato è già stato rovinato dalla costruzione di un centro sportivo", hanno concluso. Quello dell'ex Westinghouse è un progetto che molto ha fatto discutere e continuerà a far discutere, soprattutto alla luce dell'evoluzione che nei tempi ha avuto. Soprattutto alla luce di quel che Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, disse in Sala Rossa durante le comunicazioni relative al mancato accordo tra Automotoretrò e il Lingotto. 

In quell'occasione - il 28 novembre scorso - il sindaco parlando di un secondo polo fieristico in città si domandò e si rispose: "Può la città di Torino avere un secondo polo fieristico? Ho qualche dubbio. Siamo in un regime di monopolio di fatto". 

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