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Il Lingotto costa troppo, Automotoretrò potrebbe migrare via da Torino

Il problema però potrebbe riguardare anche altri eventi

Il difficile accordo tra GL Events e gli organizzatori di Automotoretrò sull'affitto del polo fieristico del Lingotto ha svelato un nervo scoperto della città. Un conflitto tra privati che potrebbe portare l'ennesimo grande evento lontano da Torino. Una criticità della quale si è discusso durante la seduta del Consiglio comunale di oggi, lunedì 28 novembre. 

A relazionare ai consiglieri e alla giunta è stato il sindaco Stefano Lo Russo che ha ricostruito la vicenda e le interlocuzioni che nell'ultimo anno ci sono state tra le istituzioni e i gestori del Lingotto. Gestori che in passato avrebbero manifestato le difficoltà che hanno avuto a mantenere i costi del polo fieristico negli ultimi due anni dovuti alla pandemia e adesso alla guerra in Ucraina. 

Da qui la richiesta di GL Events ad Automotoretrò che, da quanto ha spiegato in aula Pierlucio Firrao di Torino Bellissima, sarebbe passata daoi 350.000 euro di affitto per il polo in epoca pre covid, ai 650.000 euro attuali più spese. Una cifrà troppo alta che rischia di far fuggire da Torino l'ennesimo evento. 

Questo però potrebbe non essere un caso isolato perché lo stesso trattamento potrebbe essere riservato a tutti gli altri eventi presenti al Lingotto. Cosa fare? La questione è ancora in una fase embrionale, ma un fattore è certo: anche in questo caso è ben saldo l'asse tra Comune, Regione Piemonte e Camera di Commercio. 

Impossibile per il Comune acquisire direttamente il polo del Lingotto perché vietato dal Patto per Torino siglato con il Governo Draghi; difficile la coesistenza in città con un secondo polo fieristico perché sarebbe troppo rispetto all'attuale richiesta. "Siamo alla ricerca di soluzioni alternative per evitare che le manifestazioni vadano via", ha spiegato Lo Russo in Sala Rossa, "Può la città di Torino avere un secondo polo fieristico? Ho qualche dubbio. Siamo in un regime di monopolio di fatto". 

Dunque? Una via, ha spiegato Lo Russo, potrebbe essere quella di utilizzare Turismo Torino per tentare di creare opportunità per attrarre in città fiere e congressi. Ma anche in questo caso il discorso è prematuro. La sensazione è che si sia all'inizio di una lunga discussione sul futuro di quello che non è solo un sinbolo di Torino, il Lingotto Fiere, ma è anche un cardine del rilancio della città attraverso la programmazione di eventi. Che portano ricadute economiche e lavoro. 

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