Flashback Art Fair 2023, il tema è la Metamemoria: tutta l'arte contemporanea in corso Lanza
Flashback Art Fair, la mostra che propone solo arte contemporanea, torna per l'XI volta dal 2 al 5 novembre 2023 in corso Giovanni Lanza 75, dove si trova Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee, il nuovo spazio artistico indipendente di 20.000 mq vicino al centro di Torino.
Da Hayez a Schifano, da Tiepolo a Ontani
Flashback Art Fair è un evento che presenta l'arte di ogni epoca, un progetto che vuole offrire una nuova prospettiva sulla storia dell'arte e sulla storia attuale e che, cambiando ogni anno, collega diverse aree temporali: l'antico, il moderno e il contemporaneo.
Differenti forme, tecniche e linguaggi, tra pittura e scultura, attraversano il tempo, da una delle sculture più importanti del primo Trecento italiano: il rilievo in marmo della natività di Giovanni di Balduccio della galleria Benappi Fine Art, ora fruibile al pubblico dopo quasi trent’anni, alle opere cinquecentesche, come quella realizzata da Francesco Badile nel 1530 ca., delle gallerie Pozzallo e Botticelli. Dalle opere appartenenti al secolo della meraviglia, il Seicento, di Giovanni Battista Tiepolo, Bernardo Cavallino (Galleria Giamblanco) e François De Nomé, che con la sua carica fantastica realizza paesaggi immaginari in cui perdersi (Galleria Canesso), all’ Ottocento romantico e seducente di Francesco Hayez (Aleandri Arte Moderna): momenti di magia, dove gli orpelli vengono abbattuti per permettere alla purità di farsi strada.
Opere che concorrono alla costruzione di un immaginario popolato sia da elementi appartenenti alla nostra storia che a quella di culture lontane, come ci suggeriscono i tappeti dai colori brillanti dell’Anatolia, del Caucaso e della Persia di Mirco Cattai Fine Arts & Antique Rugs o i “vicinissimi” dipinti del Settecento che segnano la ricerca della galleria Flavio Gianassi, quest’anno concentrata sui disegni antichi di artisti piemontesi, come il bozzetto di Claudio Francesco Beaumont per gli affreschi della sala dell’Armenia al Palazzo Reale di Torino; tutti tasselli che concorrono alla formazione del nostro bagaglio culturale, istanti di vita raccontati attraverso le opere.
Ci troviamo dunque ad attraversare singoli periodi storici come il Novecento con gli eterni Balla, De Chirico, Medardo Rosso, Savinio e Sironi della Galleria Russo, Bottegantica e Galleria Gracis o ci ritroviamo catapultati in progetti che legano opere realizzate in periodi diversi come il raffinato esempio di Galleria dello Scudo dove le opere di Luigi Ontani e quelle dei maestri del seicento indagano congiuntamente l’uomo con curiosità antropologica o come la galleria Riccardo Boni che sottolinea l’impossibilità di scindere nell’arte l’antico dal moderno, presentando un settecentesco Massimo D’Azeglio in dialogo con i lavori di Emilio Primi e Alighiero Boetti appartenenti invece all’Arte Povera del Novecento. Le variegate proposte delle gallerie permettono dunque agli elementi comuni di palesarsi e renderci così consapevoli della nostra memoria personale e collettiva.
La Metamemoria
Il tema di quest'anno è la Metamemoria, la consapevolezza della nostra memoria, la fiera come strumento che ci aiuta a rianimare, riattivare, ricontestualizzare. Le informazioni si fissano usando colori, immagini, emozioni e associazioni. Le opere contribuiscono a creare queste mappe mnemoniche; così le gallerie di questa undicesima edizione partecipano in modo importante alla creazione di un universo di immagini, vario e affascinante, che ripassa la storia della vita e dell'uomo. Grazie a queste tracce di esperienza passata, l'individuo riesce a gestire situazioni di vita, presente e futura.
L’immagine guida dell’undicesima edizione di Flashback Art Fair è realizzata sulla base dell’opera Le Piante di Turi Rapisarda, appartenente a una serie fotografica che ha come spunto dominante la metamemoria. Nella serie, gli immigrati e le immigrate del Sud Italia sono ritratti come piante in vaso, restituiti come individui pienamente consapevoli, incredibili nella perfezione della loro compiutezza. Le radici, nella finitezza del vaso, sono parte integrante di noi stessi, la parte essenziale che ci permette di affrontare il nostro presente.
Le Piante di Rapisarda costituiscono la perfetta metafora per le opere presenti in fiera, elementi attraverso i quali esercitiamo la metamemoria (costruiamo con conoscenza e consapevolezza il nostro bagaglio culturale).
Questa la dichiarazione della direzione formata da Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e dall'artista Alessandro Bulgini. Per quest'anno i progetti espositivi che si alternano negli spazi di corso Giovanni Lanza focalizzano quindi il proprio sguardo sull'arte stessa, come "attivatore" di metamemoria, esplorando la forte e dinamica rilevanza dell'aspetto artistico nella vita quotidiana.