"Africa. Le collezioni dimenticate" nelle Sale Chiablese dei Musei Reali
"Africa. Le collezioni dimenticate", nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, dal 27 ottobre fino al 25 febbraio, presenta oltre 160 opere e manufatti in gran parte inediti: sculture, utensili, amuleti, gioielli, armi, scudi, tamburi e fotografie storiche provenienti dalle collezioni sabaude e dal MAET di Torino, con prestiti dal Museo delle Civiltà di Roma e da Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Il percorso è suddiviso in cinque sezioni che documentano le relazioni di Torino con il Congo, l’Eritrea, la Somalia, l’Etiopia e l’attuale Libia nell’età dello scamble for Africa: esploratori e avventurieri, tecnici e ingegneri attivi per l’amministrazione del Congo Belga, penetrazione italiana nel Corno d’Africa, visite e rapporti diplomatici con re e principi di casa Savoia, fino all’occupazione coloniale.
La prima sezione, Italiani in Africa: esploratori, avventurieri e consoli, è dedicata alle raccolte, tra il 1857 e il 1890, di Giacomo Antonio Brun Rollet, esploratore delle sorgenti del Nilo in Sudan, di Vincenzo Filonardi, armatore e console a Zanzibar nel 1882, e di Giuseppe Corona, attivo in Congo.
Le vie dello sfruttamento: ingegneri in Congo focalizza l’attenzione sul contributo di ingegneri e tecnici torinesi come Pietro Antonio Gariazzo, Carlo Sesti, Tiziano Veggia e Stefano Ravotti impegnati nella costruzione di infrastrutture coloniali in Congo, con una selezione di armi, strumenti musicali, tessuti e oggetti artistici e d’uso quotidiano.
La terza sezione, Colonizzare la montagna: il Rwenzori, è dedicata alla spedizione del Duca degli Abruzzi e di Vittorio Sella sul massiccio al confine tra l’Uganda e l’attuale Repubblica Democratica del Congo, documentata da una straordinaria serie di immagini fotografiche.
La sezione Dalla spartizione dell’Africa all’aggressione coloniale raccoglie opere provenienti da Eritrea, Cirenaica e Tripolitania, Somalia, Etiopia: figurano soprattutto scambi e doni diplomatici, oltre a manufatti accumulati o depredati nel corso delle guerre coloniali italiane.
Il percorso termina con l’opera The Smoking Table di Bekele Mekonnen (1964, vive e lavora ad Addis Abeba), artista concettuale, educatore e intellettuale pubblico. In residenza ai Musei Reali tra maggio e giugno, Bekele sviluppa nella mostra un lavoro site-specific che, partendo dai temi dello scramble for Africa e della storica Conferenza di Berlino, reinterpreta in chiave contemporanea le relazioni documentate dalle opere esposte e pone la questione difficile ma necessaria della decostruzione della colonialità.