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Bertone, svolta decisiva. La Fiom agli operai: "Votate sì al piano Marchionne"

Grugliasco, i delegati della Fiom hanno chiesto agli operai in assemblea di votare a favore dell'accordo. "La Fiat non può scaricare su di noi la responsabilità dell'investimento, non ci faremo dividere"

E' una svolta vera, inaspettata. I delegati della Fiom hanno detto in assemblea di votare a favore dell'accordo per l'investimento alla ex Bertone. I sindacati hanno deciso di non prendersi la responsabilità, enorme, del futuro di un intero stabilimento. Questa è una precisa responsabilità dell'azienda, dicono. Un sì quindi, ma molto più debole di quanto Marchionne sperasse. Perchè La Fiom ha già annunciato che andrà avanti per la strada dei ricorsi.

"Non ci faremo dividere - ha detto in assemblea il delegato Fiom Pino Viola - tra quelli che vogliono lavorare e quelli che vogliono difendere i diritti perché questa battaglia l'abbiamo iniziata tutti insieme e tutti insieme la vogliamo portare avanti. Non permetteremo a nessuno, tanto meno all'azienda, di scaricare su di noi la responsabilità di non fare l'investimento". Viola ha concluso dicendo che sarà necessaria "una verifica democratica con la rielezione della rsu perché non si è riusciti a raggiungere l'obiettivo di un buon accordo che tenesse insieme lavoro e diritti".

Gli operai diranno sì, ma non è un'adesione alla linea della Fiat: questo i sindacati ci tengono a metterlo in chiaro. Il presidente della Regione Cota aveva detto: "Mi auguro un risultato che stabilisca che la Fiat possa investire nello stabilimento, è molto importante che vengano attuati investimenti, alla ex Bertone come a Mirafiori". Dopo il referendum le rappresentanze sindacali della fabbrica si dimetteranno, e gli operai eleggeranno i nuovi delegati.

A caldo commenta così la decisione delle rsu il segretario generale Fiom, Maurizio Landini: "Consideriamo quello della Rsu l'atto di legittima difesa di chi, sottoposto al ricatto, non vuole accettarlo. La Fiom ha ribadito all'assemblea, tra gli applausi, la sua posizione: il referendum è illegittimo e la Fiom andrà avanti sulla strada dei ricorsi".

"Quella dei delegati è una risposta straordinaria - ha detto Landini, che ha preso parte all'assemblea - a una situazione straordinaria. Il ricatto era doppio in quanto Marchionne ha detto chiaramente che, oltre a non fare l'investimento, avrebbe restituito l'azienda all'amministrazione straordinaria. La Rsu ha chiesto anche che si rieleggano i delegati perché non ha potuto rispettare il mandato di fare un buon accordo". 400 dei 1.100 lavoratori complessivi sono già in coda in fabbrica per votare sulla proposta della Fiat. Ci sono due cabine con due urne e si voterà oggi fino alle 19, domani dalle 8 alle 18. ma non sarà un'attesa "thrilling". Sarà il sì a prevalere.

"Il drammatico ricatto della Fiat alla ex Bertone è l'ultimo, in ordine di tempo, nella strategia di Marchionne di cancellazione dei diritti dei lavoratori contro e al di fuori di quanto sancito dalla Costituzione repubblicana e dallo Statuto dei diritti dei lavoratori". Lo dichiara Sergio Bellavita, segretario nazionale della Fiom. "I lavoratori della ex Bertone, come e più di quanto accaduto a Pomigliano e a Mirafiori - osserva - sono posti di fronte alla scelta drammatica di piegarsi ai dettami inaccettabili di Marchionne o di rischiare di perdere il lavoro. Tuttavia, la scelta della Fiom, a maggioranza, di non combattere come a Pomigliano e a Mirafiori contro l'illegittimità del referendum è grave ed è al di fuori dei deliberati del Comitato centrale sulla vertenza Fiat.

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