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Cronaca

Emergenza profughi, spunta l'ipotesi dell'ex ospedale Villa Cristina

Con lo smantellamento della struttura di Settimo Torinese, l'ex ospedale psichiatrico sarebbe tornato in auge. Lunedì le interrogazioni al vicesindaco Elide Tisi

La Prefettura non lo conferma, ma le fonti sono accreditate: Villa Cristina, l'ex ospedale psichiatrico di Savonera, sarebbe stato oggetto di un sopralluogo da parte della Prefettura stessa con il fine ultimo di valutare l'idoneità della struttura a ospitare i migranti in arrivo nella provincia di Torino. Provincia che - secondo gli ultimi dati dello scorso 5 ottobre - di profughi ne ospita già oltre 2mila.

Le voci a Palazzo Civico circolano soprattutto fra quelli della Lega Nord che, avendo sentito i residenti di zona, sono convinti che Villa Cristina sia stata oggetto di un sopralluogo della Prefettura soprattutto per ciò che attiene al controllo delle cucine e dei bagni. D'obbligo le delucidazioni da parte dell'assesore alle Politiche Sociali Elide Tisi che saranno fornite nella giornata di lunedì durante il Consiglio in Sala Rossa: "Nel caso l'intenzione di ospitare i profughi a Villa Cristina fosse confermata - spiega il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca - scenderemo fisicamente per fermare questo scempio. Se i locali sono idonei che siano accolti i torinesi senza casa e in difficoltà e non i migranti".

L'ex ospedale psichiatrico di Savonera era già stato valutato lo scorso anno, ma l'idea era stata abbondanata per la vicinanza del centro di accoglienza della Croce Rossa di Settimo Torinese. Ora che la struttura Fenoglio è pronta allo smantellamento, Villa Cristina sarebbe quindi tornata in auge, almeno secondo alcune voci pervenute a quella della Lega Nord dai residenti di zona.

Le dicerie sull'ex ospedale psichiatrico arrivano a poche settimane da un altro caso analogo, quello del residence Guala di piazza Guala, sollevato sempre da quelli del Carroccio. Nell'occorso la struttura alberghiera chiusa da circa un anno era stata segnalata come possibile locale idoneo all'accoglienza dei profughi, dicerie che erano poi state smentite dalla stessa amministrazione.

Ora l'unico dubbio certo resta il numero effettivo di migranti in arrivo in Piemonte ed effettivamente destinati alla provincia di Torino, numero che dovrebbe portare a nuove ripartizioni, ma che la Prefettura indtende ancora di sapere. 
 

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