Sei obblighi di firma per i leader del centro sociale Askatasuna di Torino: "Esiste associazione a delinquere"
Sono stati emessi dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione
Sei obblighi di firma sono stati notificati nella mattinata di ieri, lunedì 30 ottobre 2023, ad altrettanti attivisti del centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita a Torino dagli agenti della Digos della questura, coordinati dal dirigente Carlo Ambra. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, sono responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di vari reati, come già ipotizzato dal pm Manuela Pedrotta della procura cittadina. Sul tema è in corso un processo con 28 imputati.
Per la Cassazione, i leader del centro sociale avrebbero costituito "un'organizzazione stabile, che ha dimostrato di essere operativa in più settori sociali, con distribuzione e riattribuzione periodica di compiti specifici e un notevole grado di riconoscenza e riconoscimento verso le figure divenute più carismatiche e autorevoli". Con un programma da "realizzare con preordinate e sistematiche violenze". Il laboratorio principale scelto per metterlo in pratica sarebbe la valle di Susa con le azioni violente del movimento No Tav.
"Si proceda immediatamente, senza più tentennamenti, allo sgombero del centro di Askatasuna ripristinando condizioni di legalità in quel palazzo occupato", ha commentato il leghista Stefano Allasia, presidente del consiglio regionale del Piemonte. "Quando leggo questi fatti - ha aggiunto -, e ricordo dichiarazioni di alcuni colleghi del Consiglio, che si ostinano a difendere qualcosa che è ormai assolutamente indifendibile, sorrido per non piangere. Come si fa ancora a giustificare l’esistenza di quel centro? Cosa stiamo ancora aspettando per liberarlo? Essere tolleranti non serve a nulla".
Continua a leggere su TorinoToday e segui la pagina Facebook
