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Cronaca Scarmagno / Via Masero, 31

Il rogo nell'azienda di Scarmagno provocò 14 feriti, condannati a tre anni i due amministratori

Potrebbero non andare in carcere scegliendo di fare lavori socialmente utili

Il tribunale di Ivrea a condannato a tre anni di reclusione ciascuno per incendio e lesioni colposi i fratelli Davide e Giuseppe D'Arco, titolari della Darkem di via Masero a Scarmagno, azienda chimica devastata da esplosioni e incendi la sera del 30 maggio 2016. Nell'occasione rimasero ferite 14 persone, di cui sette ustionate (il più grave fu un caposquadra dei vigili del fuoco). Secondo il pm Valentina Bossi della procura eporediese, che ha sostenuto l'accusa, i due erano da considerarsi amministratori di fatto dell'azienda e per questo li aveva chiamati a rispondere dell'accaduto nonostante fosse ancora in vita il loro padre Domenico, poi deceduto.

La sentenza è stata pronunciata mercoledì 1 febbraio 2023 dal giudice monocratico Antonella Pelliccia, che ha anche disposto provvisionali per oltre 270mila euro alle parti civili. Non è detto, però, che i fratelli D'Arco vadano in carcere: per la legge Cartabia recentemente entrata in vigore potrebbero sostituirlo con lavori di pubblica utilità, ipotesi a cui l'accusa si è opposta, vincolandola al fatto che siano risarciti tutti i danneggiati e sgomberate tutte le marcere. La decisione verrà presa in un'udienza fissata per il 29 marzo 2023.

Tra le parti civili c'era anche il Comune di Scarmagno, rappresentato dall'avvocato Andrea Castelnuovo, a cui è stata accordata una provvisionale di 12mila euro. "A nome dell'ente sono molto soddisfatto", ha detto il legale dopo la sentenza.

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