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Omicidio e tentato omicidio: fermato un uomo, soffriva di manie di persecuzione

Delitti strettamente collegati

Un nigeriano di 33 anni, Michael Umoh, è stato fermato nella mattinata di oggi, martedì 22 gennaio 2019, dalla squadra mobile della questura per l'omicidio del nigeriano Andrew Yomi, 33 anni, trovato morto all'ora di pranzo di venerdì 18 (ma verosimilmente ucciso il giorno prima) in una palazzina dell'ex Villaggio Olimpico (Moi) di via Bruno.

Si tratta, almeno secondo gli investigatori, anche dello stesso killer che ha tentato di uccidere, con un agguato a colpi di accetta giovedì 17 in via Micca, un altro nigeriano, che però era riuscito a salvarsi, coetaneo di quello ammazzato.

I due episodi sarebbero dunque strettamente correlati l'uno con l'altro. Umoh, infatti, soffriva di manie di persecuzione da quando era stato sottoposto, a ottobre 2018, a un non meglio precisato rito di affiliazione a un gruppo di nigeriani, anche questo non meglio precisato.

Il fermo è avvenuto a Rieti, dove nel frattempo l'uomo era scappato. Alle indagini hanno collaborato anche la squadra mobile di Rieti e i carabinieri della compagnia di Torino Mirafiori.

La settimana prima di essere ucciso, Yomi era stato investito da una Lancia Ypsilon proprio davanti all'ex Moi senza riportare gravi conseguenze. Si è scoperto che al volante della vettura c'era proprio Umoh, che al momento è difeso dall'avvocato Marco Arcangeli del foro di Rieti.

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