Una mostra a Torino racconta 500 anni di banchetti reali

Da sempre, sedersi a tavola è molto più che un gesto legato all’atto del mangiare. Condividere un pasto è un modo per comunicare, se vogliamo anche di mettere in scena relazioni e gerarchie di potere, che nel tempo non ha coinvolto soltanto cuochi e gastronomi ma anche potenti e regnanti. Proprio su questo fa il punto la mostra “Sovrani a tavola”, che racconta secoli di pranzi imbanditi nelle corti italiane attraverso opere d’arte e preziosissime suppellettili. In corso fino al 28 gennaio 2024 alla Reggia di Venaria di Torino. 

I banchetti reali nella storia

Sontuose tavole imbandite, pietanze scenografiche e complicate apparecchiature: queste le immagini che vengono in mente pensando ai pasti di corte. Ce lo raccontano però soprattutto i ricettari rinascimentali, nel momento in cui quello del cuoco diventa un vero e proprio mestiere, richiesto e apprezzato dai signori e dal loro entourage. La ricercatezza degli ingredienti — spesso provenienti da molto lontano, alla faccia del “chilometro zero” — come segno di potere e ricchezza e l’ardire degli accostamenti animavano lunghe sequenze di portate, in una sorta di gara di resistenza dove un grande appetito era sinonimo di potere e prestanza. Sono meno, invece, le relative testimonianze iconografiche, con gli artisti più spesso impegnati a ritrarre grandi temi religiosi e mitologici, e meno i momenti di vita quotidiana, seppur rappresentativi. 

La mostra sui banchetti dei sovrani alla Reggia di Venaria

La mostra alla Reggia di Venaria è invece riuscita a raccogliere, attraverso una ricerca capillare, degli esempi interessanti. “Sovrani a tavola” arriva a concludere la programmazione dell’anno 2023, incentrata sull’esplorazione del tema del cibo da vari punti di vista, con un affondo storico tra immagini e oggetti. Oltre 200 tra tele, argenti, servizi di porcellana, suddivisi tra 14 sale e ordinati in progressione cronologica, a coprire un lasso di tempo che va dalle corti del XVI e XVII secolo fino ai pranzi dei regnanti sabaudi. Il percorso si è arricchito di prestiti da istituzioni importanti, come il Quirinale, le regge di Capodimonte e Caserta, il Palazzo Reale di Milano, Napoli e Torino, nonché Palazzo Pitti di Firenze. I curatori Andrea Merlotti, Silvia Ghisotti e Clara Goria hanno così composto un percorso attraverso le storie — anche curiose — dei pranzi di papi, principi e re, mettendone in rilievo gli aspetti meno noti insieme alle dinamiche sopravvissute fino ai giorni nostri.

Le opere in mostra alla Venaria Reale

C’è il Pranzo reale di un anonimo fiammingo di fine ‘500, con una corte elegantemente abbigliata raccolta intorno a vassoi di frutta, e il Banchetto di nozze di Ferdinando di Toscana e Cristina di Lorena del 1590, dipinto dal Passignano, in cui si osserva una lunga tavolata con tovaglie bianche. Il Convito nuziale di Elisabetta Farnese dello Spolverini, datato nel 1717, illustra invece la processione della servitù impegnata a trasportare vassoi di carni arrosto. In mostra anche il servizio in porcellana decorata con vedute di Napoli della Real Fabbrica Ferdinandea (1793) e lo squisito set da gelato dalla Manifattura Reale di Sèvres, risalente a metà ‘700 ma di raffinatezza attuale. Notevole la saliera in lapislazzuli e argento dorato di fine XVI secolo e ancora la rappresentazione di “Un tè a Evian”, con dame imparruccate che servono l’infuso insieme a quelle che sembrano pagnotte dolci. Un viaggio lungo cinque secoli nella storia del costume, della politica e della gastronomia e nelle loro molte relazioni.

Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane

A cura di Andrea Merlotti con Silvia Ghiotti e Clara Goria

Fino al 28 gennaio 2024

Reggia di Venaria, Venaria Reale

Biglietti da 14€

@lavenariareale