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A Torino la cerimonia di intitolazione di "Piazza Piemonte": cambia indirizzo il grattacielo sede della Regione 

Da mercoledì 4 ottobre il grattacielo Piemonte è in piazza Piemonte 1

Si è svolta oggi a Torino la cerimonia di intitolazione di piazza Piemonte, il nuovo spazio di fronte al grattacielo sede della Regione, area urbana aperta alla cittadinanza. Grazie alla decisione della Commissione toponomastica del Comune di Torino (proposta votata all’unanimità il 2 maggio 2023) da mercoledì 4 ottobre la sede del palazzo del governo regionale non è più in via Nizza 330, ma in piazza Piemonte 1, indirizzo che verrà indicato anche in tutti gli atti e i documenti ufficiali dell’ente.

"Il luogo che ospita il palazzo della Regione che è la casa di tutti i piemontesi non poteva che chiamarsi piazza Piemonte – spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. Per questo abbiamo chiesto al Comune di Torino di approvare l’intitolazione della piazza e ringrazio il sindaco, il Consiglio comunale e la Commissione toponomastica per aver risposto positivamente alla nostra sollecitazione. Questo luogo non è solo l’ingresso al grattacielo che raccoglie tutti gli uffici dell’ente, ma è anche un luogo di aggregazione e socialità per il quartiere che, dopo molti anni, finalmente ha visto questo palazzo popolarsi di persone, con ricadute positive per le attività commerciali".

"L’intitolazione di un nuovo spazio - dichiara il sindaco, Stefano Lo Russo - è sempre un bel momento per la città, che ne testimonia la vitalità. Una piazza è un punto di aggregazione, di incontro. Anche per questo quello di oggi è un momento dal forte valore simbolico. A maggio la commissione toponomastica ha accolto la proposta di denominazione e, da oggi, piazza Piemonte accoglierà tutte e tutti coloro che si recheranno al grattacielo della Regione".

"Nel rivolgersi alla Città per rappresentarle la sua proposta di intitolazione e la scelta condivisa con la giunta regionale, il presidente Cirio aveva voluto sottolineare il desiderio che la nuova piazza diventasse 'un vero e proprio spazio di riferimento per il territorio piemontese e di Torino, che ne è il capoluogo', un desiderio certamente nobile che l’Amministrazione comunale si è sentita di condividere attraverso il voto unanime espresso dalla commissione – aggiunge la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo –. Oggi mi sembra che questo desiderio comune possa trovare incoraggiamento nel messaggio che solo tre giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato a Torino in occasione del festival delle Regioni e delle Province autonome, quando, richiamando gli elementi portanti della nostra Repubblica, ha invocato una crescita non gerarchica, ma territoriale”.

La cerimonia di intitolazione e di svelamento del nuovo cartello toponomastico si è svolta alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, del vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino, Vittoria Poggio, Marco Protopapa e Andrea Tronzano, del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, della presidente della Consiglio regionale Maria Grazia Grippo. Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato anche il prefetto di Torino Donato Cafagna e le autorità cittadine e militari. Il direttore e il quartetto di sax di allievi del Conservatorio di Torino ha eseguito l’Inno d’Italia.

Come sarà la piazza e cosa ospiterà

Inizia anche l’operazione di arredo della piazza che ospiterà opere rappresentantive di tutte le province del Piemonte. Si comincia da Torino con la posa del Toh ideato e realizzato da Nicola Russo, designer e direttore creativo, che si ispira al celebre simbolo della città di Torino, il Torét. Un progetto creativo indipendente che immagina il toro, normalmente “chiuso” all'interno della celebre fontana, rompere il metallo e uscire fuori, per ricordare l'importanza del coraggio di agire per cambiare le cose, e per sottolineare che a volte rompere gli schemi, mettersi in gioco è la strada giusta per poter guardare con fiducia al futuro e raggiungere risultati. “Toh è un manifesto di rinascita e inclusione. Un'opera identitaria sempre pronta al dialogo con la città e le persone, che non lascia mai il passato ma che evolve per accogliere il futuro. Un’opera di coraggio, perché senza coraggio non c’è futuro”, spiega l’artista che ha deciso di devolvere alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo, parte dei ricavi del progetto: in meno di due anni sono già stati raccolti oltre 50 mila euro. L’opera è realizzata in vetroresina fasciata a mano, la base è in metallo verniciato e all’interno è dotato di armatura per essere in linea con le normative dell'arredo urbano. È alta circa 2 metri e pesa circa 250 chilogrammi, con un ingombro al suolo di 1,8 metri quadrati.
 

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