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Attualità Vanchiglia / Corso Regina Margherita, 47

'Legalizzazione' di Askatasuna trappola per Lo Russo: "La lettera degli occupanti certifica l'accordo"

"Il sindaco sta cogliendo una proposta di un centro sociale abusivo, illegale, delinquente e pericoloso. È gravissimo", a dirlo è Giovanni Crosetto, capogruppo di Fratelli d'Italia, a poche ore dalla lettera di Askatasuna con la quale il centro sociale apre alla proposta del sindaco Stefano Lo Russo

"Il sindaco sta cogliendo una proposta di un centro sociale abusivo, illegale, delinquente e pericoloso. È gravissimo", a dirlo è Giovanni Crosetto, capogruppo di Fratelli d'Italia, a poche ore dalla lettera di Askatasuna con la quale il centro sociale apre alla proposta del sindaco Stefano Lo Russo. Una proposta che mira alla 'legalizzazione' dell'occupazione dello stabile di corso Regina Margherità 47 attraverso un percorso di coprogettazione inserito nel regolamento comunale dei beni comuni. 

La questione è politica: "Questa lettera certifica l'accordo", spiega Crosetto, "Loro con questa lettera dicono "noi siamo parte dell'accordo". Quindi in modo occulto questa è una proposta anche di Askatasuna che inserendosi nel solco di quella che è la proposta di coprogettazione ha certificato la collaborazione con il Comune di Torino". Una proposta che secondo il centro destra comunale compatto deve essere rimandata al mittente. Per farlo presenteranno una delibera di iniziativa popolare.   

"I proponenti non rifiutano la violenza e l'illegalità che fino a oggi ha contraddistinto Askatasuna, anzi la certificano", continua Crosetto, "È gravissimo e non capisco come il sindaco si sia fatto tirare dentro questa trappola dell'assessore Rosatelli e di Sinistra Ecologista. Speriamo che si fermino quanto prima per il bene di tutti i torinesi e non dello zero virgola che sono legati a realtà filo palestinesi, filo anarchici, filo no tav e filo centri sociali". 

Nel mirino del centro destra anche alcuni dei garanti che hanno sostenuto la proposta di coprogettazione, tra i nomi fatti da Giovanni Crosetto ci sono quelli di Angelo D'Orsi che avrebbe posizioni filo palestinesi, di Livio Pepino che è promotore della revoca del 41 bis per Cospito e di Roberto Lamacchia, avvocato del leader storico del centro sociale Askatasuna, ha spiegato il componente di Fratelli d'Italia. "Questi signori sono amici degli occupanti. Non capiamo dove inizia e finisca Askatasuna, e dove inizia e finisca il gruppo di coprogettazione. Questa cosa grida vendetta anche da parte di chi ha votato il sindaco Lo Russo. Chiederemo in tutti i modi che il sindaco Lo Russo si fermi perché siamo preoccupati per il futuro di questa città". 

"La difesa dei principi liberali di democrazia dello Stato di diritto dovrebbe essere di ogni amministrazione, sia di centro destra sia di centro sinistra", conclude Crosetto, "Lo Russo così facendo, legalizzando e accogliendo proposte che implementano l'attività del centro sociale certifica che non condivide i principi di democrazia liberali". Seduti al tavolo del centro destra insieme a Crosetto anche Domenico Garcea di Forza Italia, Pino Iannò di Libero Pensiero, Giuseppe Catizone della Lega, Enzo Liardo di Fratelli d'Italia e Pierlucio Firrao di Torino Bellissima. Presente anche il consigliere di maggioranza Silvio Viale che si è già detto contrario al progetto. 

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