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Attualità Regio Parco / Via Friedrich Nietzsche

Ciclisti senza regole all'ex galoppatoio militare: le associazioni ambientaliste chiedono cartellonistica e percorsi specifici

Quell'area è zona di riserva naturale

Bloccare accessi incontrollati in bici nell'area verde dell'ex galoppatoio nel parco del Meisino. Questo è ciò che chiede, con una lettera indirizzata al Comune di Torino, il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste di Tutela e Progettazione del Verde. 

Garantire le fasce protette

Secondo recenti sopralluoghi è stato rilevato che, la zona del parco aperta al pubblico da settembre - il prato dell'ex-galoppatoio che fiancheggia via Federico Nietzsche e la fascia intermedia, di rilevante valore naturalistico, all'interno della quale stanno anche palazzina e stalle, la cui sorte dev'essere ancora decisa - non è adeguatamente separata dalla parte dedicata alla fauna selvatica. Da quell'area lungo la sponda cioè, collocata nella riserva naturale Speciale del Meisino e Isolone Bertolla che costituisce anche zona di sosta e nidificazione dell'avifauna, compresa una "zona umida", e tutta la sponda del fiume. "In tutti i testi e documenti inviati all'amministrazione comunali, a partire dal 2015 - si legge nella lettera - è stato chiesto ripetutamente che venissero definite tre diverse fasce o aree, con caratteristiche specifiche, e che la terza fascia doveva essere la più protetta". 

In bici senza regole

Inoltre si pone l'accento sull'utilizzo dei sentieri sterrati da parte dei ciclisti, senza alcuna norma che regoli la tutela alle aree verdi così "come previsto dal Regolamento del verde pubblico e privati della Città di Torino art 84 che potrebbe vietare il passaggio di bici nel parco del Meisino (così come nei parchi collinari) e consentire l’utilizzo di bici e mountain bikes esclusivamente su specifici percorsi regolamentati da apposita cartellonistica, prevedendo anche il sanzionamento dei comportamenti scorretti". Nello specifico la recinzione verso la sponda non è mai stata installata e il passaggio risulta ampiamente libero.

Dunque il Coordinamento dei Comitati chiede che il percorso di sponda venga bloccato per non consentire accessi incontrollati, che venga realizzata un' adeguata cartellonistica sull’uso dei sentieri e di segnaletica della zona protetta e che queste misure siano integrate in un Piano di gestione e manutenzione del Parco che tuttora non è stato ancora predisposto.

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