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Venerdì, 19 Aprile 2024

100 teste (di ambulanti) in Piazza Castello a Torino: "Sono quelle dei colleghi che non ce la faranno"

La simbolica protesta

Cento teste bianche e di compensato, disposte su diverse linee davanti all'ingresso della Prefettura di Torino in piazza Castello. Simboleggiano tutti gli ambulanti che non riusciranno a resistere a questi due anni di pandemia, ma non solo. A inscenare la protesta sono stati gli ambulanti del Goia, una delle sigle sindacali di riferimento. 

"Sono le teste di chi oggi sta lavorando, ma domani sarà qua in caso di bisogno", spiegano gli ambulanti che poi aggiungono, "Sono le teste delle imprese che sono in difficoltà e che stanno chiudendo per colpa della pandemia, ma anche delle soluzioni adottate dallo Stato che non sono adeguate". 

A essere rappresentati sono i lavoratori del settore dei mercati e delle fiere: "Le fiere, nonostante ci siano centri commerciali aperti per i saldi senza alcuna limitazione, stanno conoscendo un altro momento di chiusure forzate. I sindaci non si prendono alcuna responsabilità. In due anni non sono riusciti a individuare un meccanismo amministrativo che tuteli tutti e in assenza di ristori", commenta Gregory Massa del Goia. 

Altro tema è quello dei mezzi degli ambulanti che risultano essere in alcuni casi inquinanti e che dunque dovrebbero essere sostituiti con mezzi nuovi: "Abbiamo parlato con il Comune e la Regione e non possono aiutarci, ma se un impiegato può andare al lavoro in tram, l'ambulante non può andare a lavorare senza mezzo", spiega Giancarlo Nardozzi del Goia, "Costringerci a cambiare i mezzi fa capire che non c'è considerazione di una categoria che è in un momento di indigenza. Non ci possono chiedere di spendere soldi per i mezzi. Se non ci daranno retta siamo disposti ad andare anche con i furgoni a Roma". 

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