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Torino, in piazza i medici del futuro: "Da un anno e mezzo la nostra formazione è bloccata"

Lamentano l'impossibilità di fare tirocini

"Che medico sarò senza tirocini?". È la domanda che si pongono gli studenti universitari di medicina che questo pomeriggio hanno manifestato davanti alla sede della Regione Piemonte. Tra loro soprattutto studenti del quarto, quinto e sesto anno, ovvero coloro che alla teoria dovrebbero cominciare ad accostare anche la pratica. 

"Siamo in piazza dopo quasi un anno e mezzo di blocco della nostra formazione. Se nella prima fase era necessario anche a causa della pandemia, ma che ora, anche a fronte della nostra campagna di vaccinazione, riteniamo inaccettabile", spiega Davide Ferri, studente di medicina presso l'Università di Torino. 

"Abbiamo paura che la nostra formazione sia compromessa. Il nostro slogan oggi è 'curatevi di chi vi curerà' e quindi chiediamo l'attenzione delle istituzioni. Noi facciamo solo lezioni a casa e ci manca tutta la pratica che possiamo acquisire solo facendo tirocinio nei reparti, venendo a contatto con i medici e soprattutto con i pazienti che sono quelli con cui andremo a lavorare", continua Davide Ferri. 

"Oggi in piazza ci sono anche studenti dei primi anni di Università perché trovare un posto in tirocinio sta diventando una vera e propria lotta. Alcuni di coloro che oggi sono in piazza forse è la prima volta che indossano il camice", conclude Davide Ferri.

La risposta dell'Università

“Condividiamo - afferma la Prof.ssa Roberta Siliquini, Presidente del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia sede Torino - le preoccupazioni della comunità studentesca relative alla difficoltà di iscrizione ai tirocini, problema noto da tempo ai vertici amministrativi dell’Università di Torino. Ci stupiamo, però, che studenti di Medicina, futuri prossimi colleghi, non comprendano il momento storico e non riconoscano lo sforzo immane fatto in questo anno dagli uffici e dai docenti dell’Ateneo, cui va il più sentito ringraziamento, così come dalle Direzioni strategiche delle Aziende Ospedaliere, sede delle attività di tirocinio. Pur in un contesto davvero eccezionale, abbiamo dato a tutti la possibilità di laurearsi in tempo, addirittura approntando percorsi personalizzati e facendo funzionare 12 ore al giorno il Centro di Simulazione Medica Avanzata (in grado peraltro di fornire un contributo formativo di eccezionale valore, consentendo agli studenti di impratichirsi con manovre invasive certamente non ripetibili sui pazienti reali)”. 

“È necessario ricordare - precisa il Prof. Umberto Ricardi, Direttore della Scuola di Medicina - che la possibilità di svolgere tirocini curricolari formativi in strutture esterne all’Ateneo, quali sono le Aziende Ospedaliere, deve anche passare attraverso l’autorizzazione delle stesse, nel rispetto dei percorsi di prevenzione e sicurezza attuati dagli enti ospitanti non sempre in modo omogeneo in Regione Piemonte. Questi, ad esempio, sono i motivi per i quali si è stati costretti a rivedere al ribasso i numeri degli studenti ammessi ai vari slot di tirocinio”. 

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