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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Elezioni, Lo Russo indica la via al PD dopo la sconfitta: "Umiltà, lavoro sui territori e olio di gomito"

Il sindaco ha definito apprezzabile la scelta di Letta di farsi da parte

Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, non usa mezzi termini nel commentare la sconfitta del Partito Democratico alle elezioni politiche che si sono tenute questo fine settimana. Per ripartire, ha detto il sindaco, ci vuole umiltà, ma anche tanto lavoro: "olio di gomito e consumare le suole delle scarpe". 

Il risultato che esce dalla urne è netto. "Sicuramente il risultato elettorale è molto netto e segna una vittoria chiara da parte del centrodestra, una svolta importante verso il Governo di Giorgia Meloni. La città di Torino continuerà a lavorare per i progetti che ha messo in campo con qualunque Governo uscirà dopo le consultazioni del Presidente Mattarella, esattamente come fatto in questi mesi con il Governo Draghi perché viene prima l'interesse della città".

Letta ha annunciato che non si ricandiderà come segretario del PD. "Con il senno del poi sono tutti capaci di esprimere giudizi. Sicuramente la campagna elettorale ha voluto giocare alcuni messaggi e il risultato non è stato soddisfacente. È apprezzabile che Letta prenda atto e che si accolli delle responsabilità relativamente alla conduzione della campagna elettorale. Il PD deve stare attento a non pensare che questo risolva i nodi politici. Non è cambiando il segretario che si può far finta di niente. Credo che il PD debba trarre un messaggio molto forte da questo risultato elettorale e credo che il periodo che si annuncia davanti a noi, non è detto che faccia così male". 

Adesso il PD sarà all'opposizione. "Torino dimostra che si può governare, andare all'opposizione e si può tornare a vincere. Anche essere opposizione può servire a dare un utile contributo in una fase delicata per il Paese. Anche il modo di fare opposizione segnerà la differenza e darà la cifrà di quel che vuol essere il PD e il centrosinistra". 

Il PD adesso deve pensare anche alle future alleanze. "Le alleanze si fanno sui contenuti politici e sui programmi. Così abbiamo fatto a Torino l'anno scorso anche scontando una certa diffidenza da parte del PD nazionale. Abbiamo avuto un modo rinnovato di fare politica parlando di contenuti, senza tenere un atteggiamento ostile nei confronti dei nostri avversari e parlando di quel che vogliamo fare noi. Adesso ci sarà un Governo eletto dal popolo, noi ci rapporteremo con spirito costruttivo e temo che non sarà tutto così facile come è stato raccontato dal centrodestra". 

Cosa deve fare ora il PD? "Dobbiamo lavorare sui territori. Olio di gomito e suola delle scarpe. Con un partito che torna a essere in ascolto delle persone. Che ha forza delle idee, ma umiltà nei confronti di chi fatica e in questa cornice individua messaggi chiari e forti su ambiente, giovani, europeismo, inclusione sociale, competitività delle imprese". 

Il futuro segretario può arrivare dai territori? "Parlare di segretario è prematuro. La priorità è capire bene la lezione arrivata dalle urne. Il risultato va rispettato e il PD può ripartire dall'opposizione se entra con lo spirito giusto. Quando fallisce fallisce un intero gruppo dirigente. Questa sconfitta ha tanti genitori". 

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