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Torino, la Regione cancella il mercato del libero scambio di via Carcano. Ricca: "Situazioni di illegalità insostenibili"

Provvedimenti in atto da metà novembre

“Per la Regione Piemonte l’esperienza del Suk di via Carcano, il Barattolo di libero scambio, può dirsi conclusa. Entro la settimana centrale di novembre si procederà alla sua chiusura", l'annuncio arriva da Fabrizio Ricca, assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte. Una decisione che non lascia alcun margine di trattativa. 

Il mercato di libero scambio di via Carcano è nato come conseguenza dello spostamento del Suk dalla zona del canale dei Molassi: "Oggi serve un intervento più forte per fare finire l'esperienza del mercato di libero scambio da via Carcano. Esperienza che è fallimentare. Dobbiamo ridare ai cittadini di questo quartiere un po' di tranquillità. Sappiamo tutti cosa succede lì dentro, è stato documentato. Si creano delle situazioni di illegalità all'interno e all'esterno che non sono più sostenibili", spiega Fabrizio Ricca, assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte.

"Abbiamo discusso di questa decisione della Regione durante l'ultimo comitato per l'ordine e la sicurezza. La nostra proposta è stata avanzata già all'agosto dell'anno scorso. Prossima settimana definiremo i dettagli in Prefettura e per la prima settimana di novembre questa esperienza sarà terminata. Noi possiamo annullare il mercato di libero scambio, ma rimaniamo aperti al confronto per aiutare attraverso progetti veri chi ha bisogno", continua Fabrizio Ricca, assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte.

"Una cosa è aiutare chi ha bisogno, un'altra è favorire chi pesca nel torbido. Se ci sono persone che vogliono fare questo mestiere veramente, ci sono migliaia di mercati in regione dove possono fare attività di questo tipo in assoluta legalità. Oggi le condizioni che ci sono in via Carcano non sono adeguate alla convivenza civile tra chi lavora e chi vive qui", conclude Fabrizio Ricca, assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte.

La reazione del Comune di Torino

Non si è fatta attendere la reazione del Comune di Torino per mezzo dell'assessore Marco Giusta: “Incredibile. L’assessore regionale Ricca vuole creare un problema sociale e di ordine pubblico in piena pandemia, favoleggiando su eventuali altre soluzioni in discussione in sede del Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza ma in realtà scaricando sulle forze dell’ordine, sulla città e sui cittadini la responsabilità di questa scelta".

"Lo dico chiaramente: non solo è un annuncio inaccettabile, ma irresponsabile e vigliacco. Irresponsabile perché come Ricca sa bene il libero scambio è gestito con tutte le tutele e attenzioni sulla sicurezza richieste agli altri eventi sul territorio, inaccettabile perché l’attività del libero scambio è regolamentato a livello comunale con un regolamento che anche lui ha contribuito a scrivere, e la gestione è l’esito di un bando di quella stessa città della quale l’assessore è anche consigliere, vigliacco perché toglie una fonte di sostentamento ai tanti che in questo periodo hanno perso il lavoro e non sanno come altro dare da mangiare alle loro famiglie e ai loro figli", continua Giusta. 

Poi l'assessore del Comune di Torino snocciola i numeri: "Ma lo sa l’assessore che ultimamente è aumentata di più del 10% la richiesta di espositori di italiani residenti nella città metropolitana che hanno perso il lavoro? Ma lo sa l’assessore che il libero scambio è un progetto sociale che consente a oltre 1700 espositori a rotazione di portare a casa il minimo sostentamento?". 

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