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Giovedì, 25 Aprile 2024

Siccità, ci sono 15 giorni di tempo per risolvere il problema: "Senza piogge però il disastro è alle porte"

L'assessore regionale all'ambiente ha definito il 2022 l'anno zero

"Abbiamo due settimane di tempo, non oltre, in cui cercare di governare la risorsa acqua per quella poca che è rimasta", a dirlo è Vittorio Viora, presidente di Anbi Piemonte (associazione dei consorzi irrigui). Senza piogge però il disastro è comunque alle porte: "Tutti gli indicatori dicono che la risorsa acqua è romai ai minimi termini e questo ci preoccupa anche come cittadini per quello che è l'idropotabile che è un settore che al momento non risente di problematiche, ma che è strettamente collegato". 

 È per questo che la Regione Piemonte ha deciso di istituire gli stati generali dell'acqua che coinvolgano tutti coloro che hanno interessi e che operano nel settore dell'acqua: "È arrivato il momento di ragionare insieme e di trovare una soluzione", conclude Viora. 

"Sono decenni che scontiamo mancate realizzazioni di opere ed è necessario capire cosa è fondamentale per cercare di non trovarci mai più in questa situazione", ha aggiunto l'assessore all'ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati. "Quest'anno lo abbiamo chiamato l'anno zero perché i prossimi anni possono essere anche peggio. Dobbiamo essere in grado di programmare". Un modo per farlo è sfruttare le acque delle falde freatiche che sono circa 20 volte la quantità dell'acqua che c'è nel lago maggiore. 

Un'altra azione da mettere in campo è la ricerca delle perdite nella rete dell'acqua idropotabile verranno investiti oltre 100 milioni per preservare la rete. "Aspettiamo che il Governo decida se concedere lo stato di emergenza e in base ai poteri che ci verranno dati potremo intervenire. Ci sono anche il tema delle cave, dei laghetti e dei pozzi abbandonati e stiamo facendo un'analisi per capire se l'acqua è utilizzabile", ha concluso Marnati. 

Intanto dalla Regione fanno sapere che le disponibilità ricevute dai gestori degli impianti idroelettrici in Piemonte portano alla possibilità di rilasciare per 15 giorni circa 38 milioni di metri cubi d’acqua in tutto.

In particolare: da Enel quasi 1,8 milioni di metri cubi al giorno attraverso le dighe della Valle Gesso, Val Varaita, Rochemolles e dell’Ossola; da Iren 500.000 metri cubi al giorno attraverso gli invasi di Ceresole e Telessio in Valle Orco; da Italgen circa 259.000 metri cubi al giorno attraverso le centrali a valle della diga del Chiotas di Entracque.

È purtroppo solo la metà del fabbisogno ritenuto dall’Anbi accettabile per dare sollievo alle colture in questa fase critica e solo 1/5 di quello che secondo l’Assessorato all’Agricoltura sarebbe invece ottimale, ovvero circa 13,5 milioni di metri cubi al giorno.

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