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Giovedì, 25 Aprile 2024

Dalla secca dei fiumi, al latte che arriva in tavola: la siccità preoccupa agricoltori e allevatori

Il rischio è che finisca il mangiare da dare agli animali negli allevamenti

È una questione dannatamente seria. La crisi idrica, dovuta alla siccità che sta opprimendo il torinese, potrebbe mettere in seria difficoltà il mondo dell'agricoltura e dell'allevamento. Sì, perché dalla mancanza di acqua nelle bialere che servono per irrigare i campi, al latte che arriva sulle nostre tavole il passo è breve. 

A spiegarci la connessione tra le due cose è Danilo Rossetto, allevatore e agricoltore di Chivasso che produce latte che vende alle grandi aziende del settore. Lui, come molti altri suoi colleghi, sta facendo i conti con siccità e razionalizzazione dell'acqua. 

Rossetto ci conduce ai margini e dentro la sua coltivazione di mais; in mezzo a campi che è riuscito a salvare per un pelo o che hanno piante con le radici secche, ma che in ogni caso produrranno il 30% in meno di quel che avrebbero dovuto produrre. 

"Sono doppiamente preoccupato", spiega Rossetto, "perché ho un'azienda a indirizzo lattiero caseario e ho 200 capi; il danno è per tutti, ma un conto e produrre per vendere, un altro conto è alzarsi il mattino e non sapere cosa dare da mangiare agli animali". Sì, perché il problema è anche questo. La siccità danneggia le coltivazioni che, in questo caso, servono per sfamare gli animali che poi producono latte. 

"Due anni fa il mais veniva venduto a 18 euro al quintale, quest'anno che ho dovuto comprarlo ho speso 40 euro al quintale. Non si può dar meno da mangiare agli animali", continua Rossetto che poi spiega, "Stiamo ultimando le scorte messe da parte l'anno scorso". 

Questo come si ripercuote sul prezzo del latte? "C'è stato un aumento negli ultimi due o tre mesi, ma non va ad assorbire le nostre perdite. La differenza la mettiamo di tasca nostra. La situazione non è sostenibile, speriamo che cambi qualcosa da qui a subito. La pioggia sarebbe la risoluzione di tutti i mali", conclude sorridendo Danilo Rossetto. 

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