rotate-mobile

Maxi-sequestri di abiti e accessori per telefonia: le indagini sono partite dai negozi di Torino

Imprenditori denunciati, in particolare i secondi avrebbero fruttato un introito illecito di 28 milioni

È partita da alcuni punti vendita di Torino l'inchiesta della guardia di finanza del capoluogo piemontese contro contraffazione e falso Made in Italy. I militari del gruppo pronto impiego hanno eseguito, a metà giugno 2022, un sequestro di oltre 5,3 milioni di articoli in tre depositi a Milano e nella provincia di Novara.

Capi d'abbigliamento in seta che in realtà erano in acrilico

Dopo i controlli in alcuni punti vendita di Torino i finanzieri, insospettiti dai prezzi troppo convenienti praticati su alcuni capi di abbigliamento presentati come di alta qualità, hanno intrapreso accertamenti, supportati dalle analisi scientifiche effettuate dal laboratorio chimico del Centro Nazionale Ricerche di Biella, i cui esiti hanno confermato i sospetti. Tutti i tessuti spacciati come seta erano, in effetti, in acrilico. Le successive indagini hanno consentito di risalire a tutte le fasi della filiera degli approvvigionamenti e di individuare, a Milano, all’interno del quartiere Sarpi, due depositi gestiti da un imprenditore di origine asiatica, operante nel settore del commercio all’ingrosso di abbigliamento, dove sono stati scoperti e sequestrati oltre 51mila capi di abbigliamento falsamente venduti come abito di pregio e riportanti noti marchi della moda del lusso (Louis Vuitton e Fendi). Anche in questo caso ciò che veniva spacciato come seta era in realtà acrilico. L’imprenditore è stato denunciato per i reati di frode in commercio, contraffazione marchi e ricettazione. I capi di abbigliamento contraffatti, se posti in vendita, avrebbero fruttato un guadagno illecito per oltre un milione di euro.

Accessori per telefonia Made in Italy, ma erano prodotti in Cina

Oltre cinque milioni di accessori di telefonia (power bank, cavi caricabatterie, cover, cuffie, auricolari, casse stereo) riportanti segni e simboli tipici del Made in Italy, ma in realtà interamente prodotti e successivamente importati dalla Cina, sono stati, invece, sequestrati in due depositi del Novarese. Anche in questo caso i finanzieri sono risaliti alla catena distributiva della merce illecita a dopo sequestri eseguiti in negozi di Torino. Tutto è stato sequestrato e il gestore, un imprenditore italiano è stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. La merce, se immessa in commercio, avrebbe fruttato un guadagno illecito di circa 28 milioni di euro.

Video popolari

Maxi-sequestri di abiti e accessori per telefonia: le indagini sono partite dai negozi di Torino

TorinoToday è in caricamento