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Scioperano i dipendenti pubblici: in 20 anni 18.000 lavoratori in meno in Piemonte, 8.000 solo nel Comune di Torino

Chiedono una riforma del sistema pubblico

Sono scesi in piazza anche a Torino i lavoratori del pubblico impiego che oggi, mercoledì 9 dicembre, hanno aderito allo sciopero nazionale dei sindacati della Funzione Pubblica. A Torino i presidi si sono tenuti davanti alla Prefettura, alle Molinette e davanti alla sede dell'INPS. Un altro presidio si è tenuto a Ivrea agli Uffici Giudiziari. 

"Chiediamo al Governo di rinnovare la pubblica amministrazione", spiega Gabriele Gilotto della Funzione Pubblica CGIL, "Per farlo ci vogliono idee, organizzazione e risorse per riconoscere un nuovo contratto e nuove regole di lavoro. Noi richiediamo al Governo di essere ascoltati". Lavoratori pubblici che spesso sono oggetto di critiche e polemiche, qualcuno ha anche messo in discussione l'opportunità dello sciopero nazionale di oggi: "Nessuno aveva intenzione di scioperare perché vogliamo discutere, ma il Governo non ci ha mai ascoltati. Non è riducendo i diritti ad alcuni lavoratori che si aumentano quelli degli altri. Si devono aumentare i diritti di tutti". 

Dal 2001 al 2018 nella pubblica amministrazione in Piemonte ci sono 18.000 lavoratori in meno: "Solo il Comune di Torino ha tagliato 8.000 dipendenti. Questo comporta meno servizi e meno sostegno al cittadino. Noi non scioperiamo solo per i soldi, ma per un'amministrazione pubblica efficace ed efficiente. La media d'età del personale che lavora nella pubblica amministrazione supera di gran lunga i 55 anni", racconta Roberto Scassa della UIL FPL, "Crediamo che un Paese moderno debba avere un ricambio generazionale altrimenti vediamo il caos che avviene quando ci sono i nuovi strumenti da mettere in campo". 

Altro problema del pubblico impiegno è la precarietà dei lavoratori: "È assurdo che non si possa trovare un sistema pubblico che non si basi sul precariato. Noi presidiamo il territorio, un dipendente pubblico è in ogni ufficio o ente. Noi siamo in smart working con computer personali ed è difficile lavorare in queste condizioni", spiega Diego Truffa della FP CISL, "Tra le varie riforme si dovrebbero mettere assieme tutte le banche dati. Abbiamo bisogno di un ringiovanimento e non solo del personale". 

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