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Torino, in piazza la rabbia dei precari della scuola: "Contro il business dei crediti formativi"

Sciopero in tutta Italia

La rabbia dei precari della scuola si è riversata questa mattina, lunedì 30 maggio, a Torino. In piazza Castello alcune centinaia di insegnanti si sono radunati in un presidio unitario indetto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda per chiedere di stralciare parte del decreto legge 36 sul reclutamento dei docenti. 

In particolare le disposizioni contestate riguardano la contrattazione, di rivalutare nel nuovo contratto le retribuzioni di tutti i profili professionali, di rafforzare gli organici e di riconoscere le professionalità di chi lavora nella scuola come risorsa fondamentale.

Sotto accusa anche quello che i precari definiscono il business dei crediti formativi. Gli insegnanti infatti dovrebbero sostenere dei corsi di aggiornamento per un totale di 60 crediti che i precari dovrebbero pagare a spese proprie. Il Governo su questo punto avrebbe investito circa 340 milioni di euro all'anno per la scuola di alta formazione andando a tagliare circa 10.000 posti di lavoro. Si tratta infatti di 10.000 insegnanti in tutta Italia che devono andare in pensione e che non saranno sostituiti. 

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