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Agenzia delle dogane, sciopero dei lavoratori: "Siamo pochi. Da 20anni non ci sono nuovi arrivi"

Con la guerra aumenterà il loro lavoro

Sono pochi e il lavoro è sempre di più, anche a causa della guerra che è scoppiata in Ucraina. Sono i lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Torino che hanno deciso di scioperare da oggi, martedì 1 marzo, fino al 4 marzo perché sono sotto organico. A Torino i lavoratori sono 93 a fronte di una mole di lavoro sempre maggiore. 

"Abbiamo voluto dare un segnale molto forte", spiega Salvatore Veltri della Confsal, "devono mandare personale o togliere il blocco per gli arrivi da altre amministrazioni. Negli ultimi 20 anni non abbiamo avuto nuovi arrivi. L'età media è di più di 55 anni e molti colleghi sono andati in pensione senza essere stati sostituiti". 

In tutta Italia l'Agenzia delle Dogane dovrebbe avere una dotazione di 12.500 persone, ma attualmente ha meno di 9.000 dipendenti. "Durante il lockdown il 50% del nostro personale è stato in servizio per l'importazione delle mascherine e degli strumenti che servivano per combattere la pandemia". 

Con la guerra aumenterà il vostro lavoro? "Chiaro. Sono operazioni con Paesi terzi non dell'Unione europea e ogni volta che si muovono delle merci devono essere controllati. Anche gli aiuti umanitari devono essere controllati perché qualcuno potrebbe pensare di trarne profitto. Allo stesso modo se dovessero esserci movimenti di armamenti. Maggiori spedizioni, maggior controllo, maggior lavoro". 

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