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Sabato, 20 Aprile 2024

Torino, sale slot e bingo chiuse da un anno: "Fateci riaprire, a rischio migliaia di posti di lavoro"

Nessun controllo sul gioco online

Da un anno non possono lavorare e non hanno alcuna prospettiva per la riapertura delle loro attività. Una situazione simile a quelle di molte altre categorie che rischia di creare ulteriori disoccupazione in un settore che in Piemonte è stato al centro del dibattito politico e pubblico. Gli addetti del gioco legale piemontese questa mattina - mercoledì 12 maggio - sono scesi in piazza per chiedere di poter tornare a lavorare. 

Un centinaio di lavoratori si sono radunati davanti alla Prefettura di Torino e una delegazione di sindacalisti ha incontrato il Prefetto. "È una giornata di mobilitazione nazionale. Stiamo parlando di un settore che coinvolge in tutto il Paese circa 150.000 lavoratori e in Piemonte sono alcune migliaia. Una delle prime questioni che vogliamo fare emergere è la situazione drammatica che vivono questi lavoratori. La nostra richiesta è quella di avere una certezza rispetto alla riapertura delle loro attività lavorative", spiega Fabio Favola della FILCAMS CGIL Piemonte. 

Un problema, quello delle chiusure, che in Piemonte si somma alla discussione aperta sulla legge regionale contro la ludopatia che è stata al centro del dibattito in consiglio regionale: "Noi abbiamo sempre condiviso i fini che la legge vuole raggiungere però pensiamo che si debba far emergere le ricadute gravi che potrebbero esserci rispetto alle persone che lavorano nel settore. Chiediamo alla politica di farsi carico del problema evitando di procurare un danno ulteriore al comparto". 

Se da un lato la legge vuole regolamentare il gioco legale, dall'altro lato non ci sono regolamentazioni sul gioco online: "I fenomeni di illegalità e di evasione fiscale nel gioco online sono enormi e in quell'ambito si può sviluppare il gioco patologico senza regole e senza che nessuno ci metta mani", conclude Fabio Favola. 

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