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Incidente a La Loggia: ragazzino si arrampica sul tetto della storica villa abbandonata, ma cade e fa un volo di quattro metri

Probabilmente era con alcuni coetanei

Paura nel pomeriggio di ieri, domenica 24 ottobre 2021, per un 14enne che, quasi certamente insieme a un gruppo di amici poi scappati, si è arrampicato sul tetto della storica Villa Carpaneto, edificio simbolo di La Loggia al confine con Vinovo ma è caduto per quattro metri finendo in una botola. Il giovane ha riportato una frattura a una gamba e ha dovuto essere trasportato in elicottero all'ospedale Cto di Torino dall'elisoccorso, con i sanitari della Croce Rossa di Carignano che, dopo averlo messo su una barella, lo hanno caricato con un verricello. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione cittadina per le indagini del caso, anche se è evidente che si sia trattato di una bravata finita male.

Incidente a Villa Carpaneto di La Loggia - 24 ottobre 2021

Villa Carpaneto (testo tratto da Wikipedia)

Villa Carpeneto è, insieme al Castello Galli, uno dei luoghi che contribuisce, mediante il suo impatto maestoso e ordinato, a definire le caratteristiche del volto urbano loggese. Ha ospitato alcune famiglie che sono state fra le protagoniste delle vicende di La Loggia. I suoi muri e il suo parco non sono solo carichi di sensazioni ma anche di storia. Storia che, date le condizioni attuali della villa, da anni disabitata e abbandonata, non le ha reso la giustizia che merita.

La Villa è oggi il risultato di due rifacimenti successivi di un originario castello, che si presume appartenuto alla famiglia Vagnone di Trofarello. Autore del primo rifacimento è Gaspare Graneri, ministro delle finanze della corte sabauda, che impone alla villa la sua struttura attuale, ancora visibile nella facciata che guarda verso Vinovo, cioè verso il giardino con laghetto. Sul soffitto della facciata antica si può notare il monogramma di Gaspare e lo stemma della famiglia Graneri, una spiga di grano con sopra un castello che simboleggia la rocca di La Roche, una città dell'alta Savoia.

Tra il 1769 e il 1779, probabilmente su disegno di Francesco Valeriano Dellala, avviene il secondo rifacimento, che concerne esclusivamente la facciata che guarda verso il viale, l'entrata di servizio divenuta, con gli anni, facciata principale e che risente dello spirito neoclassico dell'epoca. Successivamente verranno modificati il giardino, piantato originariamente all'italiana e divenuto poi all'inglese, e la vasca delle ninfee. È di questo periodo una regata organizzata dal Marchese Giuseppe Luigi Graneri che si tenne, per divertire la Real Corte, sul torrente Oitana appositamente preparato. In occasione di questo avvenimento, l'incisore Ignazio Sclopis realizzò due vedute che rappresentano la facciata e il parco della villa.

Alla fine del '700 la proprietà di Villa Carpeneto passa al Conte Giuseppe Maria Gerbaix de Sonnaz, marito di Enrichetta Graneri. Questa famiglia raccolse molte opere d'arte, tra cui pregevolissime terrecotte provenienti dal vicino Vinovo (celebre a quei tempi per tali lavori), ceramiche e mobili di grande valore. I figli, nel 1868, vendono la villa all'avvocato Enrico Marenco che nel 1869 la rivende all'ingegner Vitale Rosazza. Entrambi gli atti di vendita non parlano di mobili e altre suppellettili, segno che molti degli splendidi arredi della villa erano già stati venduti dai de Sonnaz.

Passata forse in mano ad altri proprietari, la Villa viene smembrata della maggior parte delle terre, finché nel 1939 viene venduta, così come è oggi, dal pittore Alfredo Chicco al Conte Theo Rossi di Montelera che la restaura, con grande impegno di pittori, stuccatori e giardinieri, e la abita fino al 1959. Durante la guerra, a causa di un deposito di liquori che vi era stato occultato, Villa Carpeneto subisce un'incursione di partigiani. Dopo la guerra i proprietari tornano ad abitare nella villa, riportandovi l'antico splendore e la mondanità.

Dal 1959 la Villa risulta disabitata e priva di arredo, lasciata in uno stato di abbandono. Da alcuni anni è stata dichiarata monumento nazionale. Di fronte alla villa vi è il viale che la congiunge al paese, fino a pochi anni fa fiancheggiato da imponenti pioppi che sono stati abbattuti nel 1996 perché malati. L'accesso al viale è stato danneggiato da un incidente camionistico alla fine degli anni '90 e fino a oggi mai ripristinato. Come la villa, anche il viale risulta in totale stato di abbandono.

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