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Urla e cori davanti al carcere: la polizia penitenziaria protesta contro le aggressioni | VIDEO

Agenti chiedono più sicurezza

Aggressioni, tensioni, carenza di uomini e sovraffollamento. Sono questi i motivi che hanno spinto gli agenti di polizia penitenziaria a protestare questa mattina, venerdì 21 maggio 2021, davanti al carcere 'Lorusso e Cutugno'. Presenti anche le sigle sindacali Osapp, Uilpa e Sinappe.

"Dimmissioni, dimissioni", è l'urlo che hanno scandito all'unisono: "Chiediamo le dimissioni del comandante e del direttore perché viste hanno paura di intervenire anche a fronte delle continue aggressioni che subiamo - spiega Bruno Polsinelli, segretario interprovinciale Sinappe -. Solo in Piemonte la media è di un'aggressione al giorno e nessuno interviene". 

"Non ci vengono dati strumenti e mezzi per svolgere il nostro lavoro. Utilizziamo strumenti di controllo detenuti in una situazione nella quale il rapporto è di 1 a 50, senza alcun tipo di garanzia: non abbiamo armi, teser, spray anti aggressione perché l'amministrazione li  considera lesivi", continua Polsinelli. 

Carcere che secondo le organizzazioni sindacali non è sicuro e dignitoso neppure per i detenuti che dovrebbero convivere con blatte e ratti. "I bagni e le docce stanno cadendo a pezzi. Quando chiediamo di sistemare l'istituto ci dicono che non hanno i soldi". Infine la questione carenza di personale: secondo i sindacati mancherebbero 300 poliziotti penitenziari e questo porta gli attuali agenti a sostenere turni di lavoro che sarebbero massacranti. 

Tra le lamentele non mancano quelle sulla comunicazione da parte del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ("è assente", dicono) e quelle sui diritti delle donne ("in particolare sui congedi parentali, spesso negati").

Non è la prima volta che protestano

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