Pensionati e lavoratori in piazza contro l'INPS: "I ritardi che subiamo sono insopportabili"
Denunciano che ci vogliono quattro anni per ricevere una liquidazione e un anno per ottenere le visite per accedere alla legge 104
Quattro anni per ricevere una liquidazione e anche un anno di attesa per effettuare una visita per ottenere i benefici della legge 104. Sono questi i tempi che - denunciano i sindacati - sono costretti a subire i cittadini torinesi a causa delle lungaggini prodotte dall'INPS. Problemi alla base dei quali ci sono i quasi 600 lavoratori in meno che dal 2019 a oggi registra l'istituto di previdenza.
"Siamo qua a protestare perché ormai i ritardi, gli errori e i contenziosi di cui è responsabile l'INPS cominciano a diventare insopportabili", spiega Claudio Stacchini dello SPI CGIL, "Ci sono persone che attendono la liquidazione anche per quattro anni, questo nel settore scolastico o negli enti locali. Ci sono ritardi di almeno sei, otto mesi, un anno per le visite per la 104, per l'invalidità civile. Poi si moltiplicano i contenziosi che sono un costo che ricade sulla collettività".
Perché? "La ragione di questa situazione è il calo drammatico degli organici perché dal 2019 gli organici sono calati del 40%, erano 1.600 e ad agosto 2023 saranno poco più di un migliaio e le assunzioni previste sono meno della metà di quanto è stato perso", conclude Stacchini, "In questo modo i ritardi aumenteranno perché non c'è l'organico che avevamo nel 2019. Siamo qui a chiedere all'INPS di fare da portavoce verso il nazionale per aumentare il numero delle assunzioni".
Una protesta che ha unito lavoratori della funzione pubblica e pensionati, ovvero le due facce della medaglia: "L'INPS è il più grande presidio sociale del nostro territorio", spiega Stefania Pugliese, della CGIL, "La carenza di personale sta mettendo in difficoltà i lavoratori. Inoltre comporta un peggioramento dei servizi offerti all'utenza. Già oggi gli utenti subiscono ritardi ed errori nella liquidazione e nel riconoscimento delle prestazioni. Abbiamo messo insieme i pensionati e i lavoratori della funzione pubblica perché crediamo veramente che il problema dell'utenza sia anche quello dei lavoratori. Dobbiamo fare chiarezza sulle cause reali dei disservizi che l'INPS sta producendo".