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Ancora in piazza i lavoratori che puliscono gli ospedali piemontesi: "Restituiteci i nostri diritti"

La ditta appaltatrice è la multinazionale Dussmann

Erano scesi in piazza lo scorso 19 giugno, ma la mobilitazione di quel giorno non è servita a modificare la loro situazione. Stiamo parlando dei 550 lavoratori piemontesi della Dussmann Service, multinazionale tedesca che gli appalti della Sanità piemontese dell’ASL TO1 e del polo della Città della Salute di Torino.

Questa mattina, mercoledì 22 luglio, si sono nuovamente radunati davanti alla Regione Piemonte per protestare. Nel 2017 al fine di evitare licenziamenti e trasferimenti i lavoratori e le organizzazioni sindacali siglarono un accordo che prevedeva la sospensione di alcuni istituti contrattuali.

Tale accordo, spiegano i sindacati, nel mese di dicembre 2019 è stato disdetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, le quali hanno richiesto l'immediato ripristino di tutti gli istituti contrattuali sospesi.

“Il 19 giugno la Regione Piemonte ci ha convocati in udienza impegnandosi ad istituire un tavolo di confronto tra Azienda appaltatrice, Direzione sanitaria e parti sociali al fine di trovare soluzioni che sbloccassero la vertenza", spiegano i sindacati, "Soltanto un interlocutore di peso come l'assessora al lavoro Chiorino ed i dirigenti della Regione Piemonte che si occupano dell'appalto da cui dipendono le strutture sanitarie in questione, possono costruire un percorso che consenta ai lavoratori di vedersi restituiti i diritti sacrosanti previsti dal CCNL, valutando con la Dussmann Service le specifiche di capitolato e di resa attuale dell'appalto”.
 

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