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Maxi-sequestro di collanine, braccialetti e orecchini: se venduti avrebbero fruttato un milione di euro

Dovevano essere in materiale pregiato, ma non era così

Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino, a fine settembre 2020, un milioni di articoli tra collane, orecchini e braccialetti, ma anche accessori di abbigliamento. Nel mirino dei militari è finito un market di via Rivarolo, nella zona di Porta Palazzo, gestito da un imprenditore di origine cinese. I prodotti che aveva sugli scaffali teoricamente dovevano essere composti da Perla di Boemia, Zircone, Corallo, Argento e Madreperla, ma in realtà erano prodotti artificialmente con pasta vitrea o ceramica. Riportavano false indicazioni anche in relazione alla loro provenienza. La vendita di questi prodotti avrebbe fruttato all'imprenditore oltre un milione di euro.

Non solo però, perché l’imprenditore non si limitava alla commercializzazione dei falsi monili. Nel corso delle perquisizioni i finanzieri hanno anche rinvenuto centinaia di mascherine che, oltre a non essere conformi, riportavano il marchio di note griffe della moda mondiale in modo illecito. Tra le mascherine sequestrate molte anche quelle riportanti il logo della nota app 'Tik-Tok'.  

La titolare dell’attività è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Torino: l'accusa è di frode in commercio, false indicazioni di origine e qualitative della merce, contraffazione e ricettazione. Rischia anche sanzioni sino a 25.000 euro.

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